• polso
• progettazione
• protesi di arto superiore

Una delle grandi sfide della bioingegneria è il ripristino, tramite protesi, delle piene funzionalità motorie della mano dopo un'amputazione. Lo stato dell'arte delle protesi di arto superiore risulta carente in numerosi gradi di libertà, obbligando il paziente a compiere dannosi movimenti compensatori. Tali movimenti innaturali del corpo possono essere ridotti grazie all'introduzione di un polso artificiale. Diversi studi hanno confrontato le performance di polsi rigidi e flessibili durante alcune attività di vita quotidiana, evidenziando come l’utilizzo di polsi rigidi provochi l’esecuzione di movimenti compensatori di elevata entità, mentre l’uso di polsi flessibili impedisca la manipolazione di oggetti pesanti, pur mostrando un comportamento migliore nel resto dei casi. Se ne evince la necessità di sviluppare un polso che possa unire i benefici relativi alle precedenti due configurazioni e offrire la possibilità di selezione automatica per garantire la rigidezza più opportuna in base alla situazione. Il presente lavoro di tesi riguarda la riprogettazione di un polso a 2 gradi di libertà, a rigidezza automaticamente selezionabile, e la valutazione della sua efficacia in termini di movimenti compensatori.