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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09132015-120607


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ZACCAGNINI, FRANCESCA
URN
etd-09132015-120607
Titolo
La gestione del paziente anziano con frattura: il Percorso Ortogeriatrico
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
SCIENZE RIABILITATIVE DELLE PROFESSIONI SANITARIE
Relatori
relatore Prof. Lisanti, Michele
controrelatore Prof. Marchetti, Stefano
Parole chiave
  • ortogeriatrico
Data inizio appello
05/10/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nei Paesi occidentali la popolazione anziana è in costante aumento, in particolare per quanto riguarda i cosiddetti "grandi anziani" (età > 80-85 anni).
In questi soggetti le fratture di femore rappresentano una delle cause più frequenti di ospedalizzazione, perdita di autonomia e mortalità a breve termine.
Questo tipo di frattura e più in generale le fratture dell'anziano, sono strettamente correlate alla fragilità, cioè alla ridotta capacità di reagire di fronte ad eventi acuti per una ridotta riserva funzionale, dovuta a problematiche di varia natura (sanitaria, sociale, economica, ecc...).
Il rischio di frattura di femore raddoppia ogni decade dopo i 50 anni e nel 95% dei casi tale evento riguarda soggetti in età geriatrica (> 65 anni).
Per questi motivi, a partire dagli anni '80, hanno iniziato ad affermarsi esperienze di gestione interdisciplinare dei pazienti con frattura di femore, in particolare tra geriatri ed ortopedici, da cui il nome di Ortogeriatria, con lo scopo di ridurre al minimo le complicanze legate all'evento, la permanenza in ospedale, le morbidità, la mortalità a breve e lungo termine, il numero delle riospedalizzazioni ed i costi legati alla degenza e alla riabilitazione.
Numerosi studi di comanagement ortogeriatrico hanno dimostrato una superiorità rispetto alla singola gestione del paziente fratturato in termini di migliore recupero funzionale, minore durata della degenza, riduzione delle complicanze post-operatorie, soprattutto nei pazienti affetti da decadimento cognitivo.
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