Tesi etd-09132006-104007 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Santini, Tiziana
Indirizzo email
maurizio.vergazzoli@vmsystem.net
URN
etd-09132006-104007
Titolo
L'impiego della termografia nella diagnostica delle costruzioni murarie storiche: metodologie ed esempi
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA CIVILE
Relatori
Relatore Gucci, Natale
Relatore Filippeschi, Sauro
Relatore Dott.ssa De Falco, Anna
Relatore Prof. Fantozzi, Fabio
Relatore Filippeschi, Sauro
Relatore Dott.ssa De Falco, Anna
Relatore Prof. Fantozzi, Fabio
Parole chiave
- diagnostica
- murature storiche
- termografia
Data inizio appello
16/10/2006
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
16/10/2046
Riassunto
Una consolidata attività diagnostica su strutture appartenenti al patrimonio storico-artistico ha consentito di ottenere buoni risultati nello studio di varie problematiche legate sia alla conservazione che al monitoraggio.
La lettura delle geometrie e dei materiali, nonché dello stato fessurativo, è fonte di preziose informazioni per la conoscenza della statica dell’edificio storico in quanto spesso sono andate perse le tracce delle fasi evolutive che possono aver modificato l’originaria distribuzione dei carichi e lo schema statico.
Senza dubbio la termografia presenta indiscutibili vantaggi per la globalità delle informazioni che consente di ottenere rapidamente e senza necessità di effettuare alcun prelievo. Nelle indagini sui manufatti storici in particolare, esprime le proprie potenzialità fornendo sia immagini immediatamente leggibili degli strati che giacciono sotto gli intonaci, sia mappature delle zone con processi di degrado materico in atto.
L’obiettivo finale della tesi è quello di fornire delle linee guida quantitative su come attuare una campagna di ripresa termografica in situ sfruttando al meglio le potenzialità della termografia nella lettura ‘sotto pelle’ del manufatto edilizio per evidenziare tessiture murarie e particolari architettonici celati alla vista da strati di intonaco.
Attraverso diverse esperienze sperimentali si sono potuti raggiungere ottimi risultati per quanto riguarda l’individuazione, sotto lo strato di intonaco, di elementi lapidei, di cavità, di elementi forati in laterizio e di particolari architettonici in laterizio pieno. Difficoltà sono invece emerse nel distinguere il singolo elemento in laterizio pieno dal relativo commento di malta.
Per cercare di fornire indicazioni riguardanti la durata del periodo di somministrazione del calore necessario affinché i materiali, costituenti una parete tipo, possano lasciare sull’intonaco impronte termiche con valori di ∆T almeno superiori alla risoluzione termica (±0,15°C) della termocamera, si è dapprima considerato il valore della loro diffusività rispetto a quello di una malta tipo di riferimento; poi si è simulato il comportamento della parete oggetto della misura ricorrendo a semplici modelli matematici di cui è stato verificato il grado di attendibilità rispetto a riprese eseguite “in situ”.
La lettura delle geometrie e dei materiali, nonché dello stato fessurativo, è fonte di preziose informazioni per la conoscenza della statica dell’edificio storico in quanto spesso sono andate perse le tracce delle fasi evolutive che possono aver modificato l’originaria distribuzione dei carichi e lo schema statico.
Senza dubbio la termografia presenta indiscutibili vantaggi per la globalità delle informazioni che consente di ottenere rapidamente e senza necessità di effettuare alcun prelievo. Nelle indagini sui manufatti storici in particolare, esprime le proprie potenzialità fornendo sia immagini immediatamente leggibili degli strati che giacciono sotto gli intonaci, sia mappature delle zone con processi di degrado materico in atto.
L’obiettivo finale della tesi è quello di fornire delle linee guida quantitative su come attuare una campagna di ripresa termografica in situ sfruttando al meglio le potenzialità della termografia nella lettura ‘sotto pelle’ del manufatto edilizio per evidenziare tessiture murarie e particolari architettonici celati alla vista da strati di intonaco.
Attraverso diverse esperienze sperimentali si sono potuti raggiungere ottimi risultati per quanto riguarda l’individuazione, sotto lo strato di intonaco, di elementi lapidei, di cavità, di elementi forati in laterizio e di particolari architettonici in laterizio pieno. Difficoltà sono invece emerse nel distinguere il singolo elemento in laterizio pieno dal relativo commento di malta.
Per cercare di fornire indicazioni riguardanti la durata del periodo di somministrazione del calore necessario affinché i materiali, costituenti una parete tipo, possano lasciare sull’intonaco impronte termiche con valori di ∆T almeno superiori alla risoluzione termica (±0,15°C) della termocamera, si è dapprima considerato il valore della loro diffusività rispetto a quello di una malta tipo di riferimento; poi si è simulato il comportamento della parete oggetto della misura ricorrendo a semplici modelli matematici di cui è stato verificato il grado di attendibilità rispetto a riprese eseguite “in situ”.
File
Nome file | Dimensione |
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copertina.pdf | 22.86 Kb |
indice.pdf | 33.11 Kb |
8 file non consultabili su richiesta dell’autore. |