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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09122023-203020


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FRUZZETTI, SARA
URN
etd-09122023-203020
Titolo
Assistente Sociale come professionista d'aiuto: essere una guida in una dimensione complessa
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Mazza, Roberto
Parole chiave
  • ambiente di sostegno
  • assistente sociale
  • emotions
  • emozioni
  • relation
  • relazione
  • social worker
  • supportive environment
  • Winnicott
Data inizio appello
23/10/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Attraverso la visione del dottor Donald Winnicott, pediatra e psicoanalista britannico, l’elaborato mira a sviluppare il concetto chiave di ambiente di sostegno. Winnicott contribuisce a mettere in evidenza il ruolo che l’ambiente di sostegno gioca sia nella dimensione infantile, in quanto se presente, garantisce una crescita equilibrata del bambino, sia nella costruzione della relazione d’aiuto tra Assistente sociale e utente, in quanto cornice necessaria alla implementazione del rapporto fiduciario.
Il sostegno verso l’utente viene espresso attraverso un preciso approccio espressivo che include l’incoraggiamento, l’ascolto empatico, l’interessamento e la rassicurazione, il tutto all’interno di un contesto protetto e continuativo, nello specifico l’ufficio personale del professionista oppure una stanza regolarmente utilizzata per i colloqui. Per offrire un senso di sicurezza all’utente, l’ideale è poter disporre di un luogo costante per gli incontri, che possa divenire familiare per l’utente, promuovendo la relazione fiduciaria all’interno del rapporto di aiuto. La relazione diviene così mezzo per abilitare l’individuo, accompagnandolo verso un percorso di crescita individuale diretto al cambiamento.
All’interno del processo di aiuto, gioca un ruolo importante la comunicazione tra le parti, e lo scambio che si genera attraverso il colloquio. Saper ascoltare, adottando un approccio empatico e ponendo le giuste domande all’utente, diviene un modo per sviluppare una relazione professionale coerente e protesa all’aiuto. L’uso di un linguaggio semplice e coinciso, può condurre l’utente a sentirsi maggiormente a proprio agio, aprendosi al dialogo. Il tempo a disposizione nel colloquio, deve essere gestito in modo intelligente dal professionista, il quale deve avere ben chiaro il tema da approfondire e l’approccio da utilizzare, evitando si essere invadente e rispettando l’interlocutore.
Nell’operatività quotidiana, la dimensione riflessiva occupa un ruolo importante poiché porta il professionista a rielaborare e chiarificare dubbi, emozioni sperimentate e situazioni ad alto impatto emotivo, dando un senso e un significato a eventi che appaiono come caotici e incontrollabili. L’assistente sociale opera in un terreno complesso e carico di tensionalità, pertanto saper dialogare con l’incertezza e l’imprevedibilità, conduce il professionista all’equilibrio necessario per affrontare le criticità quotidiane ed essere al contempo una guida per l’utente. l’aspetto riflessivo dell’agire professionale può essere adottato assieme all’uso della creatività, che consente di promuovere connessioni innovative tra il problema e le possibili soluzioni. La capacità di prevedere rischi, promuovere modalità operative diversificate e formulare risposte non standardizzate, conduce l’assistente sociale verso un modello di aiuto flessibile e variegato.
All’interno della cornice riflessiva e nella dimensione operativa quotidiana vissuta dal professionista, gioca un ruolo importante la sfera emotiva, e il modo in cui viene considerata e utilizzata. Ignorando ed emarginando le emozioni, non solo non si riduce la loro influenza e onnipresenza, ma si perde l’opportunità di far luce sui propri e altrui mondi emotivi, contribuendo alla costruzione di significati.
Oltre alla promozione della relazione d’aiuto come strumento abilitante, è importante incentivare contemporaneamente il ruolo dei legami sociali a scopo emancipativo e di appartenenza comunitaria e inoltre, è utile sottolineare come l’integrazione tra professionalità e saperi possa permettere una lettura dei bisogni sociali attraverso un approccio creativo. L’intento della riflessione è mettere in luce come più sfere seppur diverse tra loro (normativa, emotiva, creativa e riflessiva) possono convivere all’interno del processo di aiuto, e come il loro scambio continuo sia un fattore essenziale per rendere unico ogni percorso di aiuto come unico è ciascun individuo.
Through the vision of Dr. Donald Winnicott, British paediatrician and psychoanalyst, the paper aims to develop the key concept of supportive environment. Winnicott helps to highlight the role that the support environment plays both in the child dimension, as if present, it guarantees a balanced growth of the child, and in the construction of the helping relationship between social worker and user, as a necessary framework for the implementation of the relationship of trust.
Support for the user is expressed through a precise expressive approach that includes encouragement, empathic listening, interest and reassurance, all within a protected and continuous context, specifically the professional's personal office or a room regularly used for interviews. To offer a sense of security to the user, the ideal is to have a constant place for meetings, which can become familiar to the user, promoting the relationship of trust within the helping relationship. The helping relationship thus becomes a means to enable the individual, accompanying him towards a path of individual growth directed to change.
Within the process of help, communication between the parties plays an important role, and the exchange that is generated through the interview. Knowing how to listen, adopting an empathic approach and asking the right questions to the user, becomes a way to develop a coherent professional relationship aimed at helping. The use of a simple and concise language can lead the user to feel more at ease, opening up to dialogue. The time available in the interview must be managed intelligently by the professional, who must have a clear understanding of the topic to be explored and the approach to be used, avoiding being intrusive and respecting the interlocutor. In daily operations, the reflective dimension occupies an important role because it leads the professional to rework and clarify doubts, emotions experienced and situations with a high emotional impact, giving meaning and meaning to events that appear as chaotic and uncontrollable. The social worker operates in a complex terrain full of tension, therefore knowing how to dialogue with uncertainty and unpredictability, leads the professional to the balance necessary to face daily criticalities and at the same time be a guide for the user. The reflective aspect of professional action can be adopted together with the use of creativity, which allows to promote innovative connections between the problem and possible solutions. The ability to anticipate risks, promote diversified operating methods and formulate non-standardized responses, leads the social worker towards a flexible and varied help model.
Within the reflective framework and in the daily operational dimension experienced by the professional, the emotional sphere plays an important role, and the way in which it is considered and used. Ignoring and marginalizing emotions not only does not reduce their influence and omnipresence, but you miss the opportunity to shed light on your own and others' emotional worlds, contributing to the construction of meanings.
In addition to the promotion of the helping relationship as an enabling tool, it is important to simultaneously encourage the role of social ties for emancipatory purposes and community belonging and moreover, it is useful to underline how the integration between professionalism and knowledge can allow a reading of social needs through a creative approach. The intent of the reflection is to highlight how several spheres, although different from each other (normative, emotional, creative and reflective) can coexist within the help process, and how their continuous exchange is an essential factor to make each path of help unique as each individual is unique.
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