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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09122023-144440


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
D'ANTONIO, ALESSANDRA
URN
etd-09122023-144440
Titolo
Il frammento Winstedt nella satira VI di Giovenale: materiali di commento sulla 'sezione gladiatoria' (O7-O13) e su questioni di onomastica
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
FILOLOGIA E STORIA DELL'ANTICHITA'
Relatori
relatore Prof. Stagni, Ernesto
Parole chiave
  • il frammento Winstedt
  • la 'sezione gladiatoria'
Data inizio appello
28/09/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/09/2093
Riassunto
Il lavoro di ricerca si prefigge di analizzare da un punto di vista filologico una sezione molto controversa del 'frammento Winstedt', vale a dire dei trentasei versi scoperti nel 1899 all'interno della satira VI, nel manoscritto Oxford, Bodl. Libr. Canonic. Class. Lat.41 (O). La sezione in questione consta di 7 versi (O7-13), in cui si sviluppa una complessa immagine a sfondo gladiatorio, rimasta attualmente inspiegata nella critica giovenaliana; ad oggi resta, infatti, la parte decisamente più problematica dell'intero frammento da un punto di vista esegetico. In particolare, con la presente tesi si getta nuova luce soprattutto sulla questione onomastica dei nomi Psyllus ed Eupholius, attraverso lo spoglio di materiali finora trascurati nei commenti al frammento. In tutto il lavoro, comunque, resta sempre vigile l'attenzione a ciò che riguarda il secolare dibattito sull'autenticità del frammento e su qualsiasi eventuale appiglio per la sua datazione.

The project aims at analysing from a philological point of view a very controversial section of the 'Winstedt fragment', i.e. the thirty-six verses discovered in 1899 within satire VI, in the Oxford manuscript, Bodl. Libr. Canonic. Class. Lat.41 (O). This section consists of seven verses (O7-13), where a complex image with a gladiatorial meaning unfolds, which has so far remained unexplained in Juvenal criticism; indeed, it stand as the decisively most problematic part of the entire fragment from an exegetical point of view. In particular, the present thesis sheds new light on the onomastic question concerning the names Psyllus and Eupholius through an examination of new materials, which have been neglected by the scholars. Throughout the work, however, attention remains alert to the age-old debate on the authenticity of the fragment and to any possible footholds for its dating.
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