Tesi etd-09122022-163030 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
SCORZA, AGNESE
URN
etd-09122022-163030
Titolo
LA GIUSTIZIA RIPARATIVA: FINALITÀ DELLA PENA E ESIGENZE DELLA VITTIMA. UN NUOVO PARADIGMA DI GIUSTIZIA.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Venafro, Emma
Parole chiave
- giustizia riparativa
Data inizio appello
26/09/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
La giustizia riparativa rappresenta un nuovo paradigma di giustizia alternativo a quello tradizionale ed incentrato sul dialogo tra le parti, al fine di individuare soluzioni in grado di riparare l’offesa e il dolore arrecato alla vittima a causa del reato.
La giustizia riparativa nasce dal bisogno di superare le criticità ontologiche e pratiche della pena, dimostratasi incapace nel perseguire le sue finalità e priva ormai di alcun fondamento razionalistico, e dalla necessità di restituire voce alla vittima, protagonista dimenticata nell’impostazione del processo moderno.
L’approccio riparativo, dalle prime sperimentazioni del secolo scorso realizzatesi nei paesi anglosassoni, è stato oggetto di un’attenzione sempre più rilevante da parte delle organizzazioni internazionali che hanno dettato le prime linee guida per l’applicazione di questo nuovo modello.
I singoli stati nell’adottare i nuovi principi riparativi hanno mostrato sensibilità diverse rispetto al tema. Il legislatore italiano in particolare, si è limitato ad individuare dei singoli “spazi normativi” all’interno di istituti preesistenti, ove ha ritenuto possibile inserire piccole iniezioni di giustizia riparativa, senza definire una cornice normativa in grado di orientare uniformemente il ricorso a tali strumenti. Si tratta di una mancanza che la legge delega 134/2021 cerca di colmare, delegando al governo l’elaborazione di una disciplina organica. In tale senso rassicura il contenuto dello schema di decreto attuativo emanato nell’agosto del 2022 cristallizza alcuni dei principi della materia elaborati ormai da tempo dalle fonti internazionali.
La giustizia riparativa nasce dal bisogno di superare le criticità ontologiche e pratiche della pena, dimostratasi incapace nel perseguire le sue finalità e priva ormai di alcun fondamento razionalistico, e dalla necessità di restituire voce alla vittima, protagonista dimenticata nell’impostazione del processo moderno.
L’approccio riparativo, dalle prime sperimentazioni del secolo scorso realizzatesi nei paesi anglosassoni, è stato oggetto di un’attenzione sempre più rilevante da parte delle organizzazioni internazionali che hanno dettato le prime linee guida per l’applicazione di questo nuovo modello.
I singoli stati nell’adottare i nuovi principi riparativi hanno mostrato sensibilità diverse rispetto al tema. Il legislatore italiano in particolare, si è limitato ad individuare dei singoli “spazi normativi” all’interno di istituti preesistenti, ove ha ritenuto possibile inserire piccole iniezioni di giustizia riparativa, senza definire una cornice normativa in grado di orientare uniformemente il ricorso a tali strumenti. Si tratta di una mancanza che la legge delega 134/2021 cerca di colmare, delegando al governo l’elaborazione di una disciplina organica. In tale senso rassicura il contenuto dello schema di decreto attuativo emanato nell’agosto del 2022 cristallizza alcuni dei principi della materia elaborati ormai da tempo dalle fonti internazionali.
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