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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09122022-102932


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BIANCHI, GLORIA
URN
etd-09122022-102932
Titolo
Il Disturbo Evitante/Restrittivo dell'Assunzione di Cibo (ARFID): Generalità e Comorbidità con il Disturbo dello Spettro Autistico (ASD).
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Cerri, Chiara
relatore D'Urso, Giuseppina
Parole chiave
  • disturbo dello spettro autistico
  • ARFID
  • disturbo del comportamento alimentare infantile
  • ASD
Data inizio appello
05/10/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/10/2062
Riassunto
Il presente elaborato di tesi tratterà del Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo (ARFID) e della sua comorbidità con il Disturbo dello Spettro Autistico (ASD). In particolare, si occuperà del ruolo del nutrizionista nel trattamento ambulatoriale.
L’ARFID è un disturbo dell’alimentazione e della nutrizione che si riscontra più comunemente in età infantile, ma può protrarsi anche in età adolescenziale e adulta; è caratterizzato dall’evitamento o dalla restrizione dell’assunzione di cibo tale da portare a conseguenze importanti e gravi che interessano la sfera psico-fisica, sociale e famigliare dell’individuo che ne è affetto. Nei bambini con disturbi del neuro sviluppo, in particolare nei bambini con ASD, i tassi di prevalenza dell’ARFID e problemi legati all’alimentazione sono fino a cinque volte maggiori rispetto ai bambini neuro tipici, a causa dell’alterata sensorialità e dell’elevata rigidità cognitiva.
Il trattamento di tale DCA, sia per bambini neuro tipici sia per i bambini con ASD, deve prevedere la presa in carico del caso da parte di un’équipe multidisciplinare integrata (composta da figure professionali psichiatriche, psicologiche, pedagogiche, internistiche e nutrizionali). In particolare, l’intervento del nutrizionista consiste in un’attenta valutazione del rischio nutrizionale, nella strutturazione di piani alimentari e di integrazione e nell’apporto di percorsi di educazione alimentare, soprattutto di tipo esperienziale, integrati, specifici e personalizzati per il bambino e per la famiglia.
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