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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09122021-221734


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ACHAHBAR, SIHAM
URN
etd-09122021-221734
Titolo
L'Italia in Libano. La partecipazione italiana a UNIFIL e i rapporti con la popolazione libanese
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTA
Relatori
relatore Dott. Marzano, Arturo
Parole chiave
  • Italy
  • lebanese
  • Unifil
Data inizio appello
27/09/2021
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Questa tesi s’interroga su quale sia il ruolo dell’Italia all’interno della missione UNIFIL. Questa è stata creata nel marzo del 1978 dal consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per confermare il ritiro dell’esercito israeliano dal territorio libanese. In seguito al conflitto tra Hezbollah e Israele del 2006 in mandato venne prolungato con la risoluzione n.1701 tanto che UNIFIL II è tutt’ora attiva nel sud del Libano. Tra i primi dieci paesi che contribuiscono alla missione, l’Italia è al secondo posto. L’Italia ha avuto e ha un ruolo cruciale all’interno del territorio libanese e fornisce all’UNIFIL un significativo apporto in termini numerici e politici.
L’obbiettivo della tesi è illustrare la missione italiana in Libano e capire se e che fino a che punto gli italiani riescano a mediare in varie parti ovvero tra il partito politico-militare Hezbollah, le forze armate libanese (LAF) e le forze militare israeliane (IDF) rispetto ad altri paesi occidentali come, ad esempio, la Francia o gli Stati Uniti. Nello specifico, mi concentrerò su questi aspetti, che considerazione ha la comunità meridionale del Libano degli italiani? Che considerazione ha Hezbollah di UNIFIL e in particolare del contingente italiano che ne fa parte? Una possibile spiegazione – su cui la tesi intende riflettere – è che essendo meno coinvolta di Francia e Stati Uniti nelle vicende politiche libanesi ed avendo una posizione politica di “equidistanza” o “equivicinanza” nel conflitto israelo-palestinese, riesca ad instaurare un rapporto di fiducia all’interno del tessuto sia sociale sia politico- militare nel sud del Libano e con il governo libanese. Non è, infatti, un caso che molti dei comandanti di UNIFIL siano stati e siano italiani.
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