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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09122019-174738


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
ROGGIOLANI, FRANCESCO
URN
etd-09122019-174738
Titolo
Studio retrospettivo sull'efficacia dell'elettrochemioterapia come trattamento alternativo per il carcinoma squamocellulare della testa e del collo del gatto
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof. Lubas, George
correlatore Dott. Simcic, Petra
Parole chiave
  • elettrochemioterapia
  • carcinoma squamocellulare
  • bleomicina
  • gatto
  • tumore cutaneo
Data inizio appello
25/10/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il carcinoma squamocellulare rappresenta il 15% di tutte le neoplasie cutanee del gatto. L’approccio terapeutico per il controllo di questa neoplasia prevede, tradizionalmente, la chirurgia con ampi margini. L’elettrochemioterapia è una tecnica ablativa locale impiegata nel trattamento di tumori localmente invasivi. Essa consente di impiegare farmaci chemioterapici generalmente non permeanti le cellule limitando drasticamente gli effetti collaterali sistemici.
Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare l’efficacia di questa tecnica con la bleomicina somministrata per via endovenosa.
Sono stati inclusi 20 gatti affetti da carcinoma squamocellulare, uno dei quali è stato escluso dai risultati a causa di decesso prematuro per gravi complicazioni. Sono state valutate la localizzazione e la dimensione della lesione, il protocollo di elettrochemioterapia impiegato, la risposta alla terapia, la sopravvivenza e la tossicità locale.
La maggior parte delle lesioni (15/19) era localizzata sul piano nasale. La mediana della dimensione tumorale è risultata 0,8 cm, con un minimo rilevato di 0.3 cm ed un massimo di 4 cm. In tutti i casi è stata impiegata la bleomicina come chemioterapico. Per quanto riguarda le caratteristiche e i parametri elettrici dell’elettrochemioterapia, in 11/19 casi è stato utilizzato lo strumento Oncovet®, in 6/19 casi lo strumento Electrovet S13® e in 2/19 casi lo strumento Cliniporator®. Gli elettrodi impiegati sono stati sia aghi (con lunghezze variabili in funzione della lesione) sia placche. La frequenza degli impulsi è stata di 1 Hz in 17/19 casi e di 5000 Hz in 2/19 casi. Il voltaggio impiegato è stato di 1200 V in 12/19 casi, di 1300 V in 6/19 casi e di 1000 V in un caso. La maggior parte dei casi, 11/19, hanno subito un solo trattamento di elettrochemioterapia; 5/19 casi ne hanno subito 2 sedute, 1/19 ne ha subite 3 e 2/19 ne hanno subite 4. La remissione completa (CR) è stata osservata in 13/19 casi, mentre la remissione parziale (PR) in 6/19 casi. La mediana della sopravvivenza è risultata essere di 300 giorni. La tossicità registrata, impiegando una scala soggettiva con punteggi assegnati da 0 a 5, è stata in 2/19 casi di grado 0, in 2/19 casi di grado 1, in 10/19 casi di grado 2, in 2/19 casi di grado 3, in 2/19 casi di grado 4 e in 1/19 casi di grado 5.
In conclusione, i risultati ottenuti suggeriscono che l’elettrochemioterapia accoppiata a bleomicina è un’ottima tecnica per il trattamento del SCC e merita di essere ulteriormente approfondita.
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