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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09112023-192551


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MANCINI, IDA
URN
etd-09112023-192551
Titolo
L’importanza di lavorare bene con i problemi in matematica: una sperimentazione del progetto “Problemi al centro” alla fine della scuola primaria.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA
Relatori
relatore Di Martino, Pietro
correlatore Lisarelli, Giulia
Parole chiave
  • problemi
  • matematica
  • primaria
Data inizio appello
28/09/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/09/2093
Riassunto
In questa tesi il focus è sul lavoro coi problemi di matematica a livello di scuola primaria.
Durante il mio percorso di studi universitario, negli insegnamenti specifici e nelle esperienze di tirocinio, mi sono resa sempre più conto di quanto sia importante presentare ai bambini la matematica con un approccio relazionale piuttosto che procedurale, questo per evitare anche di costruire una visione della disciplina come meccanica, composta da regole da sapere a memoria, visione che non solo è epistemologicamente scorretta, ma che può essere dannosa didatticamente (anche per chi alla primaria ottiene buoni risultati in matematica). Su questo obiettivo didattico si fonda il progetto Problemi al centro, realizzato sotto la direzione scientifica di Pietro di Martino e Rosetta Zan, che intende promuovere lo sviluppo di un’adeguata visione della matematica, attraverso attività di problem solving significative proposte agli allievi, attività in cui viene data particolare importanza ai processi di pensiero piuttosto che ai prodotti, e in cui l’errore non viene demonizzato ma è fondamentale per un apprendimento significativo. L’obiettivo che hanno tutte le attività di problem solving proposte non è “risolvere i problemi” ma affrontarli, promuovendo la messa in atto di diverse strategie di pensiero, il lavoro collaborativo, lo spirito critico e la comunicazione.
All’interno di questa tesi viene illustrata la sperimentazione di questo progetto in una classe quinta con lo scopo di studiare, dal punto di vista didattico, quali possono essere le difficoltà (per gli allievi, ma anche per l’insegnante) e i risultati, quando un approccio del genere, sicuramente distante dalla pratica tradizionale molto basata su richieste produttive, è introdotto non a partire dall’inizio della primaria, ma negli ultimi anni.
Nel primo capitolo si discute del problem solving nella pratica didattica facendone emergere l’importanza che assume nei documenti ministeriali per la scuola primaria, mettendo in evidenza la differenza tra un approccio strumentale e un approccio relazionale verso la matematica e definendo le caratteristiche di un buon problema.
Nel secondo capitolo vengono analizzate e descritte dal punto di vista didattico le componenti fondamentali da tenere in considerazione nel problem solving: la comprensione del testo, i processi risolutivi e l’argomentazione.
Nel terzo capitolo si riflette su quali siano i fattori da considerare per promuovere un atteggiamento positivo in matematica: viene definito cos’è l’atteggiamento in matematica, quale idea di successo sia necessaria per sviluppare un atteggiamento positivo verso tale disciplina, vengono compiute delle riflessioni sull’errore e sulla sua percezione e infine analizzata l’influenza che i fattori affettivi possono avere nell’attività di problem solving.
Nel quarto capitolo si introduce la sperimentazione, descrivendo il contesto in cui è stata attuata, i tempi, il progetto “Problemi al centro” e le motivazioni e le convinzioni che hanno portato a tale sperimentazione. Vengono descritte le fasi della sperimentazione e gli strumenti e le modalità utilizzate per raccogliere i dati.
Nel quinto capitolo vengono analizzati i dati raccolti e messi in evidenza gli elementi maggiormente interessanti ai fini della ricerca, le difficoltà e i risultati positivi emersi.
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