Tesi etd-09112023-130615 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CICCARESE, ALESSANDRO
URN
etd-09112023-130615
Titolo
Groin pain syndrome: approccio al trattamento rieducativo attraverso l'analisi di un case report
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE E TECNICHE DELLE ATTIVITA' MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATE
Relatori
relatore Prof. Giannini, Emanuele
Parole chiave
- groin pain
- pubalgia
- rieducazione
Data inizio appello
27/09/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
L’argomento del seguente elaborato di tesi è incentrato sul complesso mondo della valutazione e
rieducazione funzionale della groin pain syndrome.
L’interesse principale è dovuto al fatto che la GPS è particolarmente diffusa specialmente tra gli
atleti di differenti discipline e che, in molteplici casi, conduce ad infortuni di tipo cronico da cui ne
può conseguire il definitivo ritiro.
Nonostante sia abbastanza diffusa tra gli sportivi vi è stato, ed in parte vi è ancora, un dibattito
circa diversi aspetti.
OBIETTIVI
Uno degli obiettivi sarà proprio quello di mettere a confronto le diverse definizioni cercando di
stabilire le differenze e quale è quella più corretta da utilizzare considerando anche l’evoluzione
della conoscenza relativa non solo all’anatomia di settore, ma anche alla casistica di infortunio e
sintomatologia.
Un altro obiettivo sarà quello di verificare quale trattamento è maggiormente utilizzato tra quello
conservativo (sia di natura attiva che di natura passiva) e chirurgico, con una particolare attenzione
al confronto tra il trattamento attivo e passivo che ci permetterà di evidenziare da quale percorso si
possa trarre maggior beneficio.
Ulteriore obiettivo sarà quello di verificare se nella letteratura attualmente presente vi è un
protocollo validato da poter utilizzare come gold standard nei soggetti che sono affetti e di
elaborare un protocollo motorio personalizzato per il trattamento attivo della groin pain syndrome
che preveda un percorso completo composto da diagnosi iniziale, proposizione di test di
valutazione biomeccanici e funzionali, e la prescrizione di esercizio fisico mirato e personalizzato.
Infine, come ultimo obiettivo, verrà riportato un case report di un paziente seguito per il suo intero
percorso.
METODI
Per tutto ciò che concerne la letteratura sono stati utilizzati articoli differenti che fossero presenti
all’interno di PubMed; il case report è stato invece seguito personalmente per tutto il suo percorso
riabilitativo.
RISULTATI
Il trattamento conservativo permette un ritorno alla pratica sportiva in 10.5 settimane rispetto a
quello chirurgico che permette il rientro circa 23.1 settimane dopo.
Con il trattamento conservativo si è avuta riduzione dei sintomi e minore probabilità di re
infortunio.
Vi è concordanza su applicazione carichi esterni per miglior assorbimento dell’impatto durante lo
sport praticato.
Con il trattamento conservativo attivo il 79% dei soggetti ritorna a praticare lo sport sospeso a
causa dell’infortunio per GPS.
Il soggetto analizzato durante il case report ha recuperato quasi del tutto la sua performance
fisica (92%).
CONCLUSIONI
Nonostante il tipo di trattamento sia variabile a seconda del tipo di GPS, il trattamento
conservativo attivo sembra che abbia riportato maggiori benefici per cui è quello consigliato da
applicare.
È stato stilato un protocollo motorio di base nonostante vi fosse carenza di informazioni in
letteratura.
Il protocollo motorio personalizzato ha permesso un recupero quasi completo della performance
pari al 92%.
rieducazione funzionale della groin pain syndrome.
L’interesse principale è dovuto al fatto che la GPS è particolarmente diffusa specialmente tra gli
atleti di differenti discipline e che, in molteplici casi, conduce ad infortuni di tipo cronico da cui ne
può conseguire il definitivo ritiro.
Nonostante sia abbastanza diffusa tra gli sportivi vi è stato, ed in parte vi è ancora, un dibattito
circa diversi aspetti.
OBIETTIVI
Uno degli obiettivi sarà proprio quello di mettere a confronto le diverse definizioni cercando di
stabilire le differenze e quale è quella più corretta da utilizzare considerando anche l’evoluzione
della conoscenza relativa non solo all’anatomia di settore, ma anche alla casistica di infortunio e
sintomatologia.
Un altro obiettivo sarà quello di verificare quale trattamento è maggiormente utilizzato tra quello
conservativo (sia di natura attiva che di natura passiva) e chirurgico, con una particolare attenzione
al confronto tra il trattamento attivo e passivo che ci permetterà di evidenziare da quale percorso si
possa trarre maggior beneficio.
Ulteriore obiettivo sarà quello di verificare se nella letteratura attualmente presente vi è un
protocollo validato da poter utilizzare come gold standard nei soggetti che sono affetti e di
elaborare un protocollo motorio personalizzato per il trattamento attivo della groin pain syndrome
che preveda un percorso completo composto da diagnosi iniziale, proposizione di test di
valutazione biomeccanici e funzionali, e la prescrizione di esercizio fisico mirato e personalizzato.
Infine, come ultimo obiettivo, verrà riportato un case report di un paziente seguito per il suo intero
percorso.
METODI
Per tutto ciò che concerne la letteratura sono stati utilizzati articoli differenti che fossero presenti
all’interno di PubMed; il case report è stato invece seguito personalmente per tutto il suo percorso
riabilitativo.
RISULTATI
Il trattamento conservativo permette un ritorno alla pratica sportiva in 10.5 settimane rispetto a
quello chirurgico che permette il rientro circa 23.1 settimane dopo.
Con il trattamento conservativo si è avuta riduzione dei sintomi e minore probabilità di re
infortunio.
Vi è concordanza su applicazione carichi esterni per miglior assorbimento dell’impatto durante lo
sport praticato.
Con il trattamento conservativo attivo il 79% dei soggetti ritorna a praticare lo sport sospeso a
causa dell’infortunio per GPS.
Il soggetto analizzato durante il case report ha recuperato quasi del tutto la sua performance
fisica (92%).
CONCLUSIONI
Nonostante il tipo di trattamento sia variabile a seconda del tipo di GPS, il trattamento
conservativo attivo sembra che abbia riportato maggiori benefici per cui è quello consigliato da
applicare.
È stato stilato un protocollo motorio di base nonostante vi fosse carenza di informazioni in
letteratura.
Il protocollo motorio personalizzato ha permesso un recupero quasi completo della performance
pari al 92%.
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Tesi non consultabile. |