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L'invasione dell'Etiopia fu al tempo stesso la più grande guerra coloniale dell'età contemporanea, la prima prova di forza compiuta dal regime fascista a livello internazionale e un evento bellico a cui fu garantita una copertura mediatica senza precedenti, grazie al vertiginoso sviluppo tecnologico che, tra anni Venti e Trenta, investì l'ambito dei mezzi di comunicazione di massa e in particolare quello del cinema, dove si assistette all'avvento del sonoro. In questo lavoro tento di analizzare la produzione cinegiornalistica e documentaristica dell'Istituto Luce sulla conquista dell'impero (1935-37) e l'impatto che ebbe sulla società italiana, avvalendomi di un approccio interdisciplinare e dell'utilizzo di fonti d'archivio, fonti edite e fonti audiovisive. Tentando di osservare il fenomeno da molteplici punti di vista, sarà ricostruita la funzione dei film Luce all'interno del sistema propagandistico allestito per la guerra, la storia istituzionale dell'ente e del reparto fotocinematografico che fu creato per seguire le operazioni belliche, il ruolo della cinematografia educativa nel sistema culturale fascista, le geografie e le forme del consumo del cinema nell'Italia degli anni Trenta. Si procederà poi all'analisi discorsiva della narrazione audiovisiva del conflitto e di quella relativa alla successiva fase di costruzione dell'impero al fine di definire le morfologie dell'immaginario da esse delineate, evidenziandone tanto gli elementi di novità, quanto le persistenze che emergono dal confronto con contesti discorsivi precedenti.