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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09112014-185042


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
SPATARO, ALESSANDRA
URN
etd-09112014-185042
Titolo
Lettere private di un mercante pisano ad un amico e creditore. (Giovanni Battista Gettalebraccia ad Andrea Lanfreducci: Sicilia-Pisa, 1498-1516).
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTA'
Relatori
relatore Petralia, Giuseppe
Parole chiave
  • trascrizione delle lettere
  • storia medievale
Data inizio appello
29/09/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’oggetto di studio della mia dissertazione di laurea sono le numerose lettere
private che dalla Sicilia il mercante pisano Giovanni Battista Gettalebraccia
scriveva a Pisa all’amico e (creditore) Andrea Lanfreducci. Si tratta di 37
lettere, la prima del 1498 e l’ultima del 1516 alle quali va aggiunta una
lettera (n. 34) che nel 1515 lo stesso Giovanni Battista inviava da Castronovo
a Palermo ad Alessandro, figlio di Andrea Lanfreducci. Di tutte si fornisce la
trascrizione. Esse sono conservate presso l’Archivio di Stato di Pisa nella
busta n. 83 dell’ Archivio Upezzinghi, inv. 74bis.
Le lettere abbracciano l’arco di tempo che va dal 1498 al 1516 e si collocano
storicamente negli avvenimenti riguardanti i contatti, principalmente economici
e commerciali, tra la città di Pisa attanagliata dalla guerra fiorentina (1494-
1509), e la Sicilia, ove per lo più mercanti e banchieri, ma anche esponenti
dei ceti inferiori pisani, fuggiti dall’insostenibile situazione bellica della
Toscana, trovarono un tranquillo e sicuro rifugio. La Sicilia risulta tuttora
essere stata la meta principale dell’esodo.
Le lettere trascritte sono in totale 38 e fanno parte di una raccolta di
lettere private, conservate in forma sciolta, scritte dal mercante Giovanni
Battista Gettalebraccia, giunto a Palermo nel 1498, durante la guerra pisana
con Firenze, all’amico e creditore Andrea di Battista Lanfreducci. Esse
presentano una lacuna di 6 anni, infatti manca la corrispondenza che va dal
novembre del 1498 all’aprile del 1504. La causa di tale lacuna potrebbe essere
stata o una momentanea interruzione della corrispondenza tra i due
interlocutori o una mancata conservazione archivistica che avrebbe di sicuro
impreziosito il materiale scrittorio oggetto di studio.
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