Tesi etd-09112008-160943 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
PARDUCCI, DOMENICO
URN
etd-09112008-160943
Titolo
Fra Curia Avignonese e arcivescovado di Pisa : per una biografia di Giovanni Scarlatti (ca. *1300 – †1362)
Settore scientifico disciplinare
M-STO/01
Corso di studi
STORIA
Relatori
Relatore Prof. Ronzani, Mauro
Parole chiave
- Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
29/02/2008
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
29/02/2048
Riassunto
La figura di Giovanni Scarlatti, figlio cioè di Scarlatto, è una delle meno indagate nella serie degli arcivescovi pisani del Trecento e tale lacuna non può che risultare singolare.
Si consideri, infatti, benché a titolo meramente introduttivo e per sommi capi, che egli si forma presso la Curia Romana, ove a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta è avvocato, uditore giudiziario e lettore nello studio generale; è successivamente nunzio apostolico in Corsica, istruttore del processo che al riconoscimento dell’ordine monastico di San Basilio – i cosiddetti Bartolomiti armeni – e promotore della congregazione benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto nel territorio pisano, occasione in cui si dimostra anche committente artisticamente sensibile.
A dispetto di questa carriera, però, Giovanni è un personaggio alquanto “schivo” dal punto di vista documentario: fatto questo, che deve aver contribuito non poco al formarsi di un’aura di storiografica disattenzione attorno alla sua persona.
La ricerca consiste principalmente in un sistematico spoglio della documentazione pisana disponibile per gli anni del suo mandato d’arcivescovo (1348-†1362). Il profilo biografico che ne deriva è quello di un oculato amministratore e di un accorto monitore della politica e della spiritualità cittadina e non solo, nonché di un presule sensibile alle avanguardie della spiritualità monastica ed uomo di fiducia dei pontefici avignonesi.
Si consideri, infatti, benché a titolo meramente introduttivo e per sommi capi, che egli si forma presso la Curia Romana, ove a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta è avvocato, uditore giudiziario e lettore nello studio generale; è successivamente nunzio apostolico in Corsica, istruttore del processo che al riconoscimento dell’ordine monastico di San Basilio – i cosiddetti Bartolomiti armeni – e promotore della congregazione benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto nel territorio pisano, occasione in cui si dimostra anche committente artisticamente sensibile.
A dispetto di questa carriera, però, Giovanni è un personaggio alquanto “schivo” dal punto di vista documentario: fatto questo, che deve aver contribuito non poco al formarsi di un’aura di storiografica disattenzione attorno alla sua persona.
La ricerca consiste principalmente in un sistematico spoglio della documentazione pisana disponibile per gli anni del suo mandato d’arcivescovo (1348-†1362). Il profilo biografico che ne deriva è quello di un oculato amministratore e di un accorto monitore della politica e della spiritualità cittadina e non solo, nonché di un presule sensibile alle avanguardie della spiritualità monastica ed uomo di fiducia dei pontefici avignonesi.
File
Nome file | Dimensione |
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01_Frontespizio.pdf | 175.33 Kb |
02_Ringr...menti.pdf | 59.10 Kb |
04_Introduzione.pdf | 120.04 Kb |
10_Conclusione.pdf | 109.69 Kb |
16 file non consultabili su richiesta dell’autore. |