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Il piede diabetico è una delle maggiori sfide terapeutiche dei nostri giorni. E’ una delle complicanze più invalidanti e costose della patologia diabetica e costituisce da sola la causa dell’85% delle amputazioni che vengono effettuate in Italia. Oggi soffrono di diabete in tutto il mondo circa 400 milioni di persone e si prevede che questo numero sia destinato a crescere ogni anno, per il 2035 si potrebbe arrivare a 600 milioni di pazienti con diabete. Al 1 gennaio 2016 in Europa si stimano 60 milioni di europei diabetici su una popolazione di 510 milioni (quasi 1 su 10 persone) tra i 20 e i 79 anni. Di questi sessanta milioni di europei ogni anno circa duecento mila subiscono almeno una amputazione agli arti inferiori con un costo stimato di 37 mila euro per ciascun paziente nel solo primo anno di amputazione, da sommare al carico piscologico e sociale di questo intervento. Inserita coerentemente in un corretto percorso diagnostico e terapeutico l’ossigenoterapia iperbarica (OTI) potrebbe essere un’arma in più per scongiurare o ridurre gli esiti altamente invalidanti del piede diabetico.
Lo scopo di questa tesi è quindi quello di presentare una risorsa terapeutica poco conosciuta ai più, fare una revisione della letteratura sull’impiego dell’OTI nella gestione del piede diabetico, fare un’analisi di come viene impiegata in un centro italiano come il Centro Iperbarico di Ravenna in un percorso di cura integrata multispecialistica andando a analizzare le modalità e i risultati del suo impiego nel quinquennio 2013-2017 in quel centro, nonché lo scopo di prospettare i suoi possibili utilizzi futuri.