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• papiri euripidei

Recentemente la critica ha portato l'attenzione sull'importanza dello studio della colometria manoscritta (papiracea e medievale), spesso asserendo che essa fosse quella effettivamente stabilita dai filologi alessandrini per le ekdoseis dei testi. Il presente lavoro di tesi è incentrato quindi sullo studio della colometria delle parti corali di due tra le più lette e note tragedie di Euripide. Attraverso un'analisi completa delle testimonianze papiracee delle due opere citate, il seguente lavoro vuole cercare di mostrare, attraverso esempi concreti delle varie colometrie di differenti rami della tradizione manoscritta, che l'assunto inizialmente enunciato è difficilmente verificabile e che, anzi, le colometrie tradite - per quanto possano talora essere foriere di forme metriche criticamente interessanti - non costituiscono tuttavia di regola un punto di riferimento saldo. Esse presentano sovente problematiche interpretative, risultato di interventi critici ma anche dei più banali fattori extratestuali, condizione per cui la loro importanza, a livello di critica testuale, deve essere ridimensionata.