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L'interesse della tesi riguarda un tema diffuso molto negli ultimi tempi come il Benessere organizzativo, al quale ho deciso di aggiungere un valore innovativo, spiegando che non è solo un tema psicologico ma anche pratico, che riguarda sia aspetti interiori e psicofisici del lavoratore, sia aspetti legati alle interazioni degli stessi e a come questi ultimi riescono ad influire sul sistema organizzativo.
Il mio elaborato vorrebbe dare la definizione di lavoro, partendo dalla sua nascita e descrivendo le tappe fondamentali della sua evoluzione; prendendo in esame tutto il suo sviluppo, dagli albori della concezione di lavoro con le rivoluzioni industriali, alle fabbriche e i conseguenti movimenti (taylorismo, fordismo), fino ad arrivare al settore terziario, che ha consentito il sorgere di nuove forme di lavoro e divisione.
Lo sviluppo del terziario è considerevole proprio per la concezione che si afferma intorno alla seconda metà del 1900, sull'importanza del capitale umano e del conseguente benessere organizzativo.
Benessere organizzativo significa “capacità di un'organizzazione di promuovere e mantenere il più alto grado di benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori in ogni tipo di occupazione” e vorrei sottolineare il peso effettivo che la definizione produce: il concetto di benessere è sempre in continuo movimento, e ho cercato di dimostrarne il contenuto con la parte pratica che ho dedicato al mio studio.
Descriverò un caso aziendale, prendendo in esame due aziende – piccola e media impresa – ed intervistandone i suoi dipendenti, per capire se ad oggi il benessere organizzativo è davvero il punto di partenza per un vantaggio competitivo e strategico di tutte le organizzazioni di successo.