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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09092021-180125


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
PERFETTI, IRENE
URN
etd-09092021-180125
Titolo
Il giornalista "fonte di prova" nel processo penale. Una figura di segreto professionale non pienamente tutelata.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Bresciani, Luca
Parole chiave
  • giornalista
  • segreto
Data inizio appello
27/09/2021
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il presente lavoro di tesi affronta il molto dibattuto tema del segreto professionale del reporter. Partendo dall'interpretazione dell'art. 200 c.p.p., viene affrontata la questione del segreto professionale in generale, per scendere - poi- nello specifico dell'attività giornalistica. Dopo un excursus storico, che tratta in astratto della negazione di ogni tipologia di tutela al giornalista (non prevedendo una garanzia specifica all'interno dei codici previgenti), ed in concreto di alcuni processi che vedono fra gli attori protagonisti anche alcuni giornalisti, si arriva ai tempi più recenti. Una lettura ed una interpretazione del comma 3 dell'art. 200 c.p.p., posto a confronto con la disciplina internazionale ed europea, per poi affrontare la prova della testimonianza del giornalista (e l'utilizzabilità della prova stessa), ed i mezzi di prova del sequestro del computer e del materiale informatico, l'intercettazione del flusso di comunicazioni e l'utilizzo dei più recenti captatori informatici. Si arriverà alla conclusione che, benché sia espressamente prevista nel codice di procedura penale una garanzia per il segreto giornalistico, i tempi sono ancora ben lontani da una vera e propria tutela del reporter e delle proprie fonti.
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