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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09092021-175336


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DE BIASIO, FABIANA
URN
etd-09092021-175336
Titolo
"Il bilinguismo precoce: vantaggi e falsi miti, politiche linguistiche, strategie educative"
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUISTICA E TRADUZIONE
Relatori
relatore Prof.ssa Gallina, Francesca
correlatore Prof.ssa Cella, Roberta
Parole chiave
  • multilinguismo
  • bilinguismo precoce
  • unione europea
  • diversità linguistica
Data inizio appello
27/09/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/09/2091
Riassunto
Il presente lavoro di tesi magistrale verterà sulla questione del bilinguismo in età infantile, o comunque non oltre la soglia della pubertà, con l’obiettivo di sottolineare l’importanza di una didattica multilingue sin dalla tenera età dei bambini, anche in base a quelle che sono le direttive della comunità europea in merito. L’Unione Europea ha sempre riconosciuto, difatti, il multilinguismo come una ricchezza attraverso cui migliorare e competere con le altre potenze mondiali. Insegnare due o più lingue ed educare alla diversità linguistica sono i due obiettivi che l’Unione raccomanda di perseguire. Tuttavia, nel corso del tempo, l’affermazione del bilinguismo ha fatto fatica ad affermarsi a causa di numerosi pregiudizi infondati o fomentati da studi condotti in maniera erronea. Tra questi, il pregiudizio di sviluppare disturbi a livello cerebrale nell’apprendente.
In particolare, nel primo capitolo cercherò di dare una panoramica generale, partendo dalla definizione stessa di bilingue ed esaminando le varie tipologie di bilinguismo evidenziate dai linguisti (Fabbro, 1996; Grosjean, 2010). Coerentemente con lo scopo ultimo di questo lavoro, tra le tipologie sarà analizzata quella relativa al bilinguismo precoce (Romaine, 1989). Dopo aver passato in rassegna i vari tipi di bilinguismo precoce, è stato ritenuto necessario focalizzarsi anche sull’aspetto neurologico del linguaggio: successivamente ai cenni di neuroanatomia delle aree interessate dal linguaggio (Fabbro, 1996), si passerà, infatti, all’analisi delle teorie di acquisizione di una lingua, delle teorie dei periodi critici, dei fenomeni implicati nel processo di acquisizione di una lingua, sia essa prima o seconda, partendo dalle basi biologiche che pure rivestono un ruolo fondamentale nei suddetti processi.
Nel secondo capitolo verranno messe a confronto diverse ipotesi sui benefici e gli eventuali svantaggi del bilinguismo precoce. Nello specifico, saranno presi in considerazione alcuni studi che hanno contribuito alla fossilizzazione di pregiudizi erronei nei confronti del bilinguismo, al fine di condurre un confronto con altri studi che hanno avuto il ruolo di sfatare i falsi miti (Grosjean, 2010).
Il terzo capitolo verterà su un excursus in materia legislativa europea. Più precisamente, saranno esplorati i principali documenti normativi emessi nel corso del tempo dalle istituzioni europee al fine di esaminare come è nato il tema del multilinguismo, come è stato affrontato e, infine, come si è trasformato. Tali documenti verteranno sulla considerazione del panorama plurilingue come una ricchezza, fondamentale per un’impostazione didattica, tesa al fine di educare alla comunicazione interculturale e multilingue. Contestualmente, saranno messi in evidenza i programmi nati dall’applicazione degli obiettivi proposti nelle normative.
Per ultimo, nel quarto capitolo sarà affrontato il tema dell’educazione bilingue riprendendo le parole degli esperti citati nei primi capitoli di questa tesi, con maggior riguardo alle tecniche di insegnamento e i corrispettivi pro e contro. Dopodiché, saranno presi in considerazione due importanti documenti di stampo europeo. Il primo è il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue, strumento ormai assimilato da tutte le istituzioni e agenzie che si occupano di formazione e insegnamento delle lingue straniere che ha riordinato e reso omogenei i programmi di insegnamento e chiarito i livelli di apprendimento. La seconda pubblicazione dell’Unione europea analizzata contiene, invece, le principali linee guida che un docente dovrebbe seguire per una didattica plurilingue precoce, il cosiddetto PEPELINO (Portfolio Europeen Pre-Elementaire Langues Interculturel), strumento anch’esso fornito sulla base di concrete esperienze di insegnamento attuatesi durante i progetti emanati dal Centro Europeo per le Lingue Moderne.
Infine, nelle conclusioni saranno forniti i punti salienti di questo lavoro, al fine di riassumere le varie posizioni sul bilinguismo e l’educazione bilingue.
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