Tesi etd-09092017-122438 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
ANTOGNETTI, BENEDETTA
URN
etd-09092017-122438
Titolo
Farmaci innovativi per il trattamento del tumore del polmone: il Nivolumab.
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof.ssa Breschi, Maria Cristina
Parole chiave
- anticorpo anti PD-1
- Immunoterapia
- inibitore del checkpoint immunitario
Data inizio appello
04/10/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il tumore del polmone è la causa principale di morte in tutto il mondo, dovuta al fatto che in molti casi resta asintomatico nelle sue fasi iniziali e viene diagnosticato in fase avanzata nel corso di esami effettuati per altri motivi.
Si distingue in tumore a piccole cellule (small-cell lung cancer, SCLC), che origina dai bronchi, e quello non a piccole cellule (non-small cell lung cancer, NSCLC) a sua volta suddiviso in tre principali tipologie: il carcinoma spinocellulare (detto anche squamocellulare o a cellule squamose) che nasce nelle vie aeree di medio-grosso calibro; l'adenocarcinoma che si localizza a livello dei bronchi di calibro minore mentre il carcinoma a grandi cellule può comparire in diverse aree del polmone e in genere tende a crescere e a diffondersi piuttosto rapidamente.
Fino a poco tempo fa, la chemioterapia, la radioterapia e la chirurgia sono state le uniche opzioni di trattamento disponibili per i pazienti con diagnosi di NSCLC. Recentemente, sono stati sviluppati nuovi farmaci immunomodulanti che sono un nuovo approccio al trattamento del cancro e mirano a diversi punti di controllo immunitario, allo scopo di migliorare la risposta immunitaria dell'ospite contro le cellule tumorali.
Un ruolo importante nell’autoimmunità è il recettore PD-1 che si lega al suo ligando PD-L1, iper-espresso nella maggior parte dei tumori solidi, andando ad inibire la produzione delle citochine e l’attività citolitica dei linfociti T CD4+ e CD8+ infiltranti il tumore.
Attraverso la regolazione di questi complessi recettoriali è possibile riattivare il sistema immunitario dell’ospite e consentirgli di riconoscere e distruggere le cellule tumorali.
Tra i farmaci anti PD-1, abbiamo il Nivolumab, un anticorpo completamente umano IgG4 inibitore del punto di controllo del meccanismo cellulare, approvato per il trattamento di seconda linea nei pazienti con tumore NSCLC avanzato o metastatico, squamoso o non squamoso, che progredisce dopo una precedente chemioterapia a base di platino.
Al fine di verificare l’efficacia e la sicurezza del Nivolumab, sono stati condotti diversi studi clinici, dai quali è emerso un miglioramento del tasso di sopravvivenza rispetto alle precedenti terapie, una più alta percentuale di sopravvissuti a lungo termine e un profilo di tossicità gestibile.
L’attività del Nivolumab è stata dimostrata anche in altri tipi di tumore come quello delle cellule renali, il linfoma di Hodking, il tumore testa-collo… dando nuove efficaci opzioni di trattamento per queste malattie altamente fatali.
Si distingue in tumore a piccole cellule (small-cell lung cancer, SCLC), che origina dai bronchi, e quello non a piccole cellule (non-small cell lung cancer, NSCLC) a sua volta suddiviso in tre principali tipologie: il carcinoma spinocellulare (detto anche squamocellulare o a cellule squamose) che nasce nelle vie aeree di medio-grosso calibro; l'adenocarcinoma che si localizza a livello dei bronchi di calibro minore mentre il carcinoma a grandi cellule può comparire in diverse aree del polmone e in genere tende a crescere e a diffondersi piuttosto rapidamente.
Fino a poco tempo fa, la chemioterapia, la radioterapia e la chirurgia sono state le uniche opzioni di trattamento disponibili per i pazienti con diagnosi di NSCLC. Recentemente, sono stati sviluppati nuovi farmaci immunomodulanti che sono un nuovo approccio al trattamento del cancro e mirano a diversi punti di controllo immunitario, allo scopo di migliorare la risposta immunitaria dell'ospite contro le cellule tumorali.
Un ruolo importante nell’autoimmunità è il recettore PD-1 che si lega al suo ligando PD-L1, iper-espresso nella maggior parte dei tumori solidi, andando ad inibire la produzione delle citochine e l’attività citolitica dei linfociti T CD4+ e CD8+ infiltranti il tumore.
Attraverso la regolazione di questi complessi recettoriali è possibile riattivare il sistema immunitario dell’ospite e consentirgli di riconoscere e distruggere le cellule tumorali.
Tra i farmaci anti PD-1, abbiamo il Nivolumab, un anticorpo completamente umano IgG4 inibitore del punto di controllo del meccanismo cellulare, approvato per il trattamento di seconda linea nei pazienti con tumore NSCLC avanzato o metastatico, squamoso o non squamoso, che progredisce dopo una precedente chemioterapia a base di platino.
Al fine di verificare l’efficacia e la sicurezza del Nivolumab, sono stati condotti diversi studi clinici, dai quali è emerso un miglioramento del tasso di sopravvivenza rispetto alle precedenti terapie, una più alta percentuale di sopravvissuti a lungo termine e un profilo di tossicità gestibile.
L’attività del Nivolumab è stata dimostrata anche in altri tipi di tumore come quello delle cellule renali, il linfoma di Hodking, il tumore testa-collo… dando nuove efficaci opzioni di trattamento per queste malattie altamente fatali.
File
Nome file | Dimensione |
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Tesi___f...lumab.pdf | 2.59 Mb |
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