Thesis etd-09092012-183701 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione
Author
BORELLI, LUCIA
URN
etd-09092012-183701
Thesis title
Sindromi coronariche acute e disturbi depressivi: interazioni fisiopatologiche ed implicazioni cliniche
Department
MEDICINA E CHIRURGIA
Course of study
CARDIOLOGIA
Supervisors
relatore Prof. Balbarini, Alberto
Keywords
- disturbi depressivi
- sindrome coronarica acuta
Graduation session start date
28/09/2012
Availability
Full
Summary
Stato dell’arte: la depressione è stata identificata come un fattore prognostico negativo per i pazienti con sindrome coronarica acuta (SCA), associata ad una riduzione della sopravvivenza ed aumentata mortalità. Il numero delle cellule progenitrici endoteliali (EPC) è considerato un predittore indipendente di outcome clinici nei pazienti con sindrome coronarica acuta.
Obiettivi: Lo scopo di questa tesi di specializzazione è di valutare l’impatto dei disturbi depressivi sul numero delle EPC circolanti nei pazienti con sindrome coronarica acuta (SCA) e le correlate implicazioni cliniche.
Metodi: Sono stati arruolati 74 pazienti con SCA, di cui 37 presentavano diagnosi di disturbi depressivi al momento dell’arruolamento nello studio. Il gruppo di controllo consiste in 15 soggetti sani e 18 pazienti con diagnosi di depressione senza storia di cardiopatia ischemica. Il numero delle EPC circolanti (CD133+/KDR/CD34+) sono state valutate con analisi citofluorimetrica. La valutazione psichiatrica per la verifica della presenza di attuale o recente disturbo depressivo è stata effettuata usando l’intervista clinica strutturata per il DSM-IV (SCID-I).
Risultati: i pazienti con SCA e depressione hanno mostrato una significativa riduzione del numero delle EPC circolanti rispetto ai pazienti con SCA senza depressione (p<0.0001). I pazienti con SCA sono stati suddivisi in due gruppi STEMI e NSTEMI, all’interno di ciascun gruppo ancora una volta i pazienti con depressione mostravano una riduzione significativa del numero di EPC circolanti rispetto agli altri (P<0.0001).
Conclusioni: il nostro studio dimostra che i pazienti con SCA e depressione hanno un numero ridotto di EPC circolanti rispetto ai pazienti con SCA senza depressione, suggerendo che la presenza di depressione altera la risposta del midollo osseo ad un evento ischemico acuto. In considerazione del ruolo ripartivo delle EPC nei pazienti con SCA, la nostra ipotesi è che i pazienti con depressione rispetto ai pazienti non depressi possano essere meno protetti dal rischio di insorgenza di nuovi eventi cardiovascolari.
Obiettivi: Lo scopo di questa tesi di specializzazione è di valutare l’impatto dei disturbi depressivi sul numero delle EPC circolanti nei pazienti con sindrome coronarica acuta (SCA) e le correlate implicazioni cliniche.
Metodi: Sono stati arruolati 74 pazienti con SCA, di cui 37 presentavano diagnosi di disturbi depressivi al momento dell’arruolamento nello studio. Il gruppo di controllo consiste in 15 soggetti sani e 18 pazienti con diagnosi di depressione senza storia di cardiopatia ischemica. Il numero delle EPC circolanti (CD133+/KDR/CD34+) sono state valutate con analisi citofluorimetrica. La valutazione psichiatrica per la verifica della presenza di attuale o recente disturbo depressivo è stata effettuata usando l’intervista clinica strutturata per il DSM-IV (SCID-I).
Risultati: i pazienti con SCA e depressione hanno mostrato una significativa riduzione del numero delle EPC circolanti rispetto ai pazienti con SCA senza depressione (p<0.0001). I pazienti con SCA sono stati suddivisi in due gruppi STEMI e NSTEMI, all’interno di ciascun gruppo ancora una volta i pazienti con depressione mostravano una riduzione significativa del numero di EPC circolanti rispetto agli altri (P<0.0001).
Conclusioni: il nostro studio dimostra che i pazienti con SCA e depressione hanno un numero ridotto di EPC circolanti rispetto ai pazienti con SCA senza depressione, suggerendo che la presenza di depressione altera la risposta del midollo osseo ad un evento ischemico acuto. In considerazione del ruolo ripartivo delle EPC nei pazienti con SCA, la nostra ipotesi è che i pazienti con depressione rispetto ai pazienti non depressi possano essere meno protetti dal rischio di insorgenza di nuovi eventi cardiovascolari.
File
Nome file | Dimensione |
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tesiBorelli.pdf | 1.50 Mb |
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