Tesi etd-09092008-073609 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
CELLAMARO, TEA
URN
etd-09092008-073609
Titolo
La funzione renale nello scompenso cardiaco
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Prof.ssa Mariotti, Rita
Parole chiave
- funzione renale
- scompenso cardiaco
Data inizio appello
25/09/2008
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/09/2048
Riassunto
Numerose malattie sono in grado di determinare Insufficienza Cardiaca ed Insufficienza Renale e la disfunzione di uno dei due organi tende a coinvolgere l’altro. Dalla letteratura apprendiamo che gli indici di alterata funzione renale sono predittori indipendenti di morbilità e mortalità cardiovascolare in genere ed in particolare nello scompenso cardiaco cronico.Anche l’anemia, spesso associata ad insufficienza renale cronica, è fattore di rischio indipendente per mortalità nei pazienti con scompenso cardiaco.
Scopo di questa tesi è stato quello di valutare la funzione renale in un’ampia popolazione di pazienti affetti da Scompenso cardiaco e di verificarne il valore predittivo.
La casistica comprende 1260 pazienti con scompenso cardiaco, dei quali sono stati studiati i parametri clinici e strumentali per la valutazione della funzione cardiaca e della funzione renale. Come parametri di funzione cardiaca sono stati scelti la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa media ei i principali parametri ecocardiografici . Come parametri di funzione renale sono stati utilizzati la creatininemia e il Filtrato Glomerulare (GRF) calcolato secondo varie formule: la formula di Cockroft-Gault (C-G), il C-G corretto per la superficie corporea (C-G BSA) e il Modification of Diet in Renal Disease semplificato (sMDRD).
E’ stato effettuato un confronto tra maschi e femmine e tra pazienti che nel corso del follow-up sono deceduti e pazienti in vita.
L’ampiezza del campione ha inoltre permesso un confronto delle varie formule tra loro e con i principali dati antropometrici e clinico-strumentali.
Dal confronto tra maschi e femmine è emerso che le donne hanno una età media più alta ma una migliore funzione ventricolare sistolica mentre gli uomini hanno una funzione renale significativamente peggiore ma valori di emoglobinemia maggiori.
Dal confronto tra vivi e morti è emerso che i pazienti deceduti avevano età media maggiore, appartenevano a classi NYHA più alte, con una peggiore funzione ventricolare e con una pressione arteriosa media più bassa rispetto ai vivi. Inoltre avevano un BMI ridotto. La loro funzione renale risultava peggiore rispetto ai soggetti in vita con differenze significative sia per creatiniemia che C-G , C-G BSA e sMDRD.
Tutti i parametri di funzione renale analizzati sono tra loro correlati in maniera significativa, in particolare le correlazioni C-G - sMDRD (r 0.83, p <0.0001) e C-G BSA - sMDRD ( r 0.91, p<0.0001), indipendentemente dalla stratificazione per classi di BMI.
Scopo di questa tesi è stato quello di valutare la funzione renale in un’ampia popolazione di pazienti affetti da Scompenso cardiaco e di verificarne il valore predittivo.
La casistica comprende 1260 pazienti con scompenso cardiaco, dei quali sono stati studiati i parametri clinici e strumentali per la valutazione della funzione cardiaca e della funzione renale. Come parametri di funzione cardiaca sono stati scelti la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa media ei i principali parametri ecocardiografici . Come parametri di funzione renale sono stati utilizzati la creatininemia e il Filtrato Glomerulare (GRF) calcolato secondo varie formule: la formula di Cockroft-Gault (C-G), il C-G corretto per la superficie corporea (C-G BSA) e il Modification of Diet in Renal Disease semplificato (sMDRD).
E’ stato effettuato un confronto tra maschi e femmine e tra pazienti che nel corso del follow-up sono deceduti e pazienti in vita.
L’ampiezza del campione ha inoltre permesso un confronto delle varie formule tra loro e con i principali dati antropometrici e clinico-strumentali.
Dal confronto tra maschi e femmine è emerso che le donne hanno una età media più alta ma una migliore funzione ventricolare sistolica mentre gli uomini hanno una funzione renale significativamente peggiore ma valori di emoglobinemia maggiori.
Dal confronto tra vivi e morti è emerso che i pazienti deceduti avevano età media maggiore, appartenevano a classi NYHA più alte, con una peggiore funzione ventricolare e con una pressione arteriosa media più bassa rispetto ai vivi. Inoltre avevano un BMI ridotto. La loro funzione renale risultava peggiore rispetto ai soggetti in vita con differenze significative sia per creatiniemia che C-G , C-G BSA e sMDRD.
Tutti i parametri di funzione renale analizzati sono tra loro correlati in maniera significativa, in particolare le correlazioni C-G - sMDRD (r 0.83, p <0.0001) e C-G BSA - sMDRD ( r 0.91, p<0.0001), indipendentemente dalla stratificazione per classi di BMI.
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