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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09082023-220510


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PAVLISKA, LILIYA
URN
etd-09082023-220510
Titolo
Il carcinoma della tiroide radioindotto in età pediatrica: aspetti anatomo-clinici, chirurgici e outcome. Studio multicentrico su 375 casi.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Spinelli, Claudio
Parole chiave
  • Chirurgia pediatrica
  • Chernobyl
  • Cancro alla tiroide
  • Carcinoma radioindotto
  • Incidente nucleare
Data inizio appello
26/09/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/09/2093
Riassunto
Abstract
Background: Il cancro alla tiroide è il quarto tumore più comune nella popolazione pediatrica avendo il primato di neoplasia endocrina. Tra i diversi fattori di rischio, oltre al pattern genetico e molecolare, la famigliarità, la carenza di iodio, il sesso, sicuramente il fattore di rischio ambientale maggiormente accertato per lo sviluppo delle neoplasie tiroidee maligne e benigne, in particolare per il carcinoma differenziato della tiroide, è l’esposizione a radiazioni ionizzanti nella zona del testa-collo. L’esposizione alle radiazioni ionizzanti può avvenire attraverso l’esposizione alla radioterapia a fasci esterni per il trattamento di patologie maligne oppure attraverso l’irradiazione dovuta a incidenti nucleari.
Methods: In questo studio abbiamo esaminato dati su 375 pazienti pediatrici trattati per il cancro alla tiroide. Di questi bambini 120, provenienti dalle aree colpite dall’incidente nucleare di Chernobyl, sono stati osservati presso la Clinica Chirurgica dell’Università di Pisa negli anni dal 1993 al 1995, mentre i rimanenti 255 provengono da uno studio multicentrico che comprende oltre alla Chirurgia Pediatrica dell’Università di Pisa, altri 7 centri internazionali (Ospedale pediatrico Bambino Gesù a Roma, Ospedale Trust di Verona, Istituto nazionale del Cancro a Bogotà, Ospedale Italiano a Buenos Aires, Ospedale Necker-Enfants Malades di Parigi, Istituto di Oncologia Pediatrica presso l’Università Federale di San Paolo e Ospedale per bambini Alder Hey a Liverpool) svolto tra gli anni 2000 e 2020 e comprende bambini che hanno subito irradiazione del tumore primitivo che ha portato allo sviluppo di tumore secondario. Questo studio osservazionale multicentrico ha come scopo di evidenziale le caratteristiche cliniche, patologiche, terapeutiche e prognostiche del tumore radioindotto in età pediatrica.
Results: Dei 120 pazienti del primo gruppo esposti alle radiazioni emesse in seguito all’incidente nucleare di Chernobyl, 99 (82,50%) sono stati operati alla tiroide nel paese d’origine, 21 (17,50%) presso la clinica chirurgica dell’Università di Pisa, 25 (20,83%) presentano metastasi polmonari e 5 (4,17%) metastasi ossee. Dopo un follow-up di 5 anni, 119 (99,17%) bambini sono sopravvissuti e 1 paziente (0,83%) affetto da metastasi polmonari, è deceduto per fibrosi polmonare secondaria a terapia con radio-iodio. Mentre dei 255 bambini del secondo gruppo che va dal 2000 al 2020, 13 presentavano una patologia iniziale neoplastica trattata con radio-iodio terapia, la quale ha portato dopo un intervallo di tempo di circa 7 anni allo sviluppo di un tumore secondario alla tiroide. Dopo un follow-up mediano di 3 anni, 27 di questi pazienti (10,59%) hanno sviluppato un tumore alla tiroide di tipo secondario e 3 pazienti (1,18%) sono deceduti (due pazienti (0,78%) a causa della progressione della malattia e uno (0,39%) a causa di ischemia cerebrale non correlata alla malattia). Dei 13 pazienti con tumore della tiroide secondario, un paziente ha avuto una ripresa di malattia tiroidea a livello linfonodale (7,69%) e due (15,38%) hanno sviluppato metastasi ossee da carcinoma della tiroide.
La sopravvivenza complessiva (OS) è stata rispettivamente di 99,17% e 99% a 1 anno e 97% dopo 5 e 10 anni.
Conclusions: Il nostro studio offre una conferma dei dati riportati in letteratura sull’associazione tra esposizione a radiazioni ionizzanti e lo sviluppo di cancro alla tiroide secondario. Confermiamo, che il cancro differenziato della tiroide che si verifica in pazienti con una storia di trattamento radiante eseguito per altre patologie, prevalentemente forme linfomatose, mostra metriche di sopravvivenza simili a quelli con tumori tiroidei primari. Questo rapporto collaborativo multicentrico ha ulteriormente dimostrato un’ottima sopravvivenza per la malignità tiroidea pediatrica nei pazienti con neoplasie primarie e secondarie.
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