Tesi etd-09082023-171047 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
FIORI, GIACOMO
URN
etd-09082023-171047
Titolo
La ricostruzione post oncologica della regione perineale
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Cigna, Emanuele
correlatore Dott. Bolletta, Alberto
correlatore Dott. Bolletta, Alberto
Parole chiave
- chirurgia oncologica
- chirurgia plastica
- lembi
- perineo
- vulva
Data inizio appello
26/09/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/09/2093
Riassunto
I difetti della regione perineale costituiscono una sfida ricostruttiva, soprattutto se secondari a resezione oncologiche. La complessità anatomica dell'area rende difficoltoso l'intervento di resezione, ma ancor più complesso il tempo ricostruttivo che ha l’obiettivo di restituire l’integrità anatomica e funzionale in una regione alla quale afferiscono più funzioni fisiologiche. L’obiettivo principale della fase ricostruttiva consiste quindi nel ripristino della continuità cutanea, l’obliterazione dello spazio morto pelvico quando necessario e il ripristino funzionale delle strutture pelviche nel loro insieme. A tale scopo sono utilizzate diverse tecniche, principalmente basate su lembi: da un lato i lembi di retto dell’addome, di gracile e di gluteo (miuocutanei o fasciocutanei) rappresentano i metodi più consolidati, soprattutto per lesioni profonde che alterano la statica e dinamica pelvica. In tempi più recenti si è diffuso sempre di più l’utilizzo di lembi fasciocutanei locali o regionali basati su una vascolarizzazione dovuta alle arterie perforanti, che garantiscono ottimi risultati soprattutto per quanto riguarda le ricostruzioni del perineo anteriore e della vulva.
Il presente studio ha quindi l’obiettivo di analizzare l’utilizzo delle suddette procedure ricostruttive all’interno dell’operato della Chirurgia Plastica universitaria nell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana negli anni recenti, con la finalità di definire un profilo epidemiologico, individuare quali siano le scelte ricostruttive maggiormente impiegate e analizzare eventuali complicanze chirurgiche.
La ricerca della casistica è stata condotta in maniera sistematica nei registri operatori di sette reparti dell’AOUP; sono stati individuati gli interventi che sottostanno alle necessità dello studio e sono stati valutati l’epidemiologia, la diagnosi preoperatoria, l’intervento resettivo, il tasso di complicanze chirurgiche e infettive. Infine si è tentato di stabilire quale algoritmo abbia guidato la scelta tra le varie tipologie di approccio disponibili.
In questo studio si andrà quindi a valutare e discutere i risultati, l’incidenza e le correlazioni dei precedenti punti.
Il presente studio ha quindi l’obiettivo di analizzare l’utilizzo delle suddette procedure ricostruttive all’interno dell’operato della Chirurgia Plastica universitaria nell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana negli anni recenti, con la finalità di definire un profilo epidemiologico, individuare quali siano le scelte ricostruttive maggiormente impiegate e analizzare eventuali complicanze chirurgiche.
La ricerca della casistica è stata condotta in maniera sistematica nei registri operatori di sette reparti dell’AOUP; sono stati individuati gli interventi che sottostanno alle necessità dello studio e sono stati valutati l’epidemiologia, la diagnosi preoperatoria, l’intervento resettivo, il tasso di complicanze chirurgiche e infettive. Infine si è tentato di stabilire quale algoritmo abbia guidato la scelta tra le varie tipologie di approccio disponibili.
In questo studio si andrà quindi a valutare e discutere i risultati, l’incidenza e le correlazioni dei precedenti punti.
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