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Il mio elaborato tratta della disciplina di attribuzione del cognome dei figli. Il tema ha assunto importanza soprattutto in considerazione della recente sentenza del 2022 della Corte costituzionale, che ha riconosciuto ampia libertà ai genitori nella scelta del cognome da attribuire ai propri figli. In realtà, la Consulta più volte è stata chiamata ad intervenire in materia per porre fine alla regola dell’automatica attribuzione del cognome paterno ai figli, al momento della nascita, in quanto non rispettosa del principio di uguaglianza tra uomo e donna, ma soprattutto tra coniugi-genitori. Si tratta di una regola non scritta, vigente nel nostro ordinamento fino alla recente pronuncia della Corte, che discriminava le donne non permettendo loro di poter attribuire il proprio cognome ai figli. Importante non è stato solo l’atteggiamento tenuto dalla giurisprudenza italiana, ma anche quello della Corte europea dei diritti dell’uomo nelle cause ad essa sottoposte in tema di cognome, con particolare attenzione rivolta alla sentenza del 2014, che ha condannato il nostro Paese per la violazione degli art. 8 e 14 della CEDU. Infine, ho analizzato la regolamentazione della disciplina del cognome ai figli all’interno della maggior parte degli Stati europei che hanno da tempo superato la regola del patronimico.