Tesi etd-09082021-084954 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CARDACI, MARCO
URN
etd-09082021-084954
Titolo
Classificazione dei clienti e graduazione delle tutele nella disciplina dei servizi di investimento
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Bartalena, Andrea
Parole chiave
- classificazione dei clienti
- clienti al dettaglio
- clienti professionali
- controparti qualificate
- MiFID
- operatori qualificati
- principio di graduazione
- servizi di investimento
Data inizio appello
27/09/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nella prestazione dei servizi di investimento un momento di fondamentale importanza è rappresentato dalla preliminare classificazione dell’investitore in una delle categorie di clienti normativamente previste, a ciascuna delle quali corrisponde un diverso bagaglio di conoscenze e di esperienza in materia finanziaria attribuibile ai relativi componenti. Si tratta di un’operazione particolarmente delicata e gravida di conseguenze, poiché da essa dipende l’effettivo livello di protezione accordato al fruitore del servizio.
Le numerose regole che disciplinano l’attività degli intermediari e che sono poste a tutela degli investitori conoscono, infatti, un’applicazione parzialmente diversificata in relazione alla categoria di appartenenza del cliente. In altri termini, l’intensità della protezione riconosciuta a ciascuna classe di clienti è inversamente proporzionale al livello di educazione finanziaria posseduto da coloro che ne fanno parte.
Con il presente lavoro ci si propone, allora, di verificare in che modo concretamente opera tale meccanismo di “graduazione” delle tutele.
Nel primo capitolo si esamineranno le ragioni che sottostanno alla scelta di prevedere diverse categorie di investitori, per poi esaminare nel dettaglio i sistemi di classificazione della clientela che si sono succeduti nel corso del tempo: sono notevoli, infatti, le differenze che sussistono fra quello attualmente vigente – introdotto dalla Direttiva MiFID I e in seguito confermato dalla Direttiva MiFID II – e quello precedentemente delineato dal Regolamento Intermediari n. 11522/1998. Verrà esaminato, inoltre, il rapporto che sussiste tra la figura dell’investitore e quella del consumatore, stante la sussistenza di vari momenti d’incontro tra la disciplina dell’attività di intermediazione mobiliare e la normativa consumeristica.
Successivamente, si procederà alla rassegna dei numerosi strumenti di tutela che l’ordinamento riconosce a favore dei fruitori dei servizi di investimento, avendo cura di sottolineare, per ciascuno di essi, se sia contemplata o meno un’applicazione diversamente modulata in relazione alla classe di appartenenza del cliente. Lo stesso metodo d’indagine verrà utilizzato nell’affrontare il tema delle conseguenze derivanti dall’inosservanza delle norme che disciplinano i servizi di investimento e degli strumenti processuali ed extraprocessuali di cui l’investitore può avvalersi a fronte della condotta illecita dell’intermediario.
Seguiranno, infine, alcune osservazioni conclusive.
Le numerose regole che disciplinano l’attività degli intermediari e che sono poste a tutela degli investitori conoscono, infatti, un’applicazione parzialmente diversificata in relazione alla categoria di appartenenza del cliente. In altri termini, l’intensità della protezione riconosciuta a ciascuna classe di clienti è inversamente proporzionale al livello di educazione finanziaria posseduto da coloro che ne fanno parte.
Con il presente lavoro ci si propone, allora, di verificare in che modo concretamente opera tale meccanismo di “graduazione” delle tutele.
Nel primo capitolo si esamineranno le ragioni che sottostanno alla scelta di prevedere diverse categorie di investitori, per poi esaminare nel dettaglio i sistemi di classificazione della clientela che si sono succeduti nel corso del tempo: sono notevoli, infatti, le differenze che sussistono fra quello attualmente vigente – introdotto dalla Direttiva MiFID I e in seguito confermato dalla Direttiva MiFID II – e quello precedentemente delineato dal Regolamento Intermediari n. 11522/1998. Verrà esaminato, inoltre, il rapporto che sussiste tra la figura dell’investitore e quella del consumatore, stante la sussistenza di vari momenti d’incontro tra la disciplina dell’attività di intermediazione mobiliare e la normativa consumeristica.
Successivamente, si procederà alla rassegna dei numerosi strumenti di tutela che l’ordinamento riconosce a favore dei fruitori dei servizi di investimento, avendo cura di sottolineare, per ciascuno di essi, se sia contemplata o meno un’applicazione diversamente modulata in relazione alla classe di appartenenza del cliente. Lo stesso metodo d’indagine verrà utilizzato nell’affrontare il tema delle conseguenze derivanti dall’inosservanza delle norme che disciplinano i servizi di investimento e degli strumenti processuali ed extraprocessuali di cui l’investitore può avvalersi a fronte della condotta illecita dell’intermediario.
Seguiranno, infine, alcune osservazioni conclusive.
File
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