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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09082020-180624


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BADALUCCO, FEDERICA
URN
etd-09082020-180624
Titolo
Identificazione di “waterborne pathogens” in acque minerali naturali e potabili nel territorio toscano: valutazione del rischio microbiologico da Legionella spp. ed Helicobacter pylori
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA APPLICATA ALLA BIOMEDICINA
Relatori
relatore Prof. Baggiani, Angelo
Parole chiave
  • Legionella spp
  • Helicobacter pylori
  • waterborne patogens
  • acque minerali naturali
  • acque potabili
  • Toscana
  • rischio microbiologico
Data inizio appello
19/10/2020
Consultabilità
Completa
Riassunto
Sono molti gli studi che focalizzano l’attenzione sulle acque, sulle loro caratteristiche e su i requisiti microbiologici per la loro sicurezza. Un’acqua per essere idonea non deve contenere microrganismi patogeni che potrebbero rappresentare un rischio per la salute umana. Questi requisiti sono descritti dal D.Lgs 31/2001 per la tutela delle acque destinate al consumo umano e dai decreti D.Lgs.176/2011 e D.M. 10/02/2015 per le acque minerali naturali.
I parametri microbiologici da ricercare sono: Escherichia coli e batteri coliformi (ISO 9308-1:2014/Amd 1:2016), enterococchi (UNI EN ISO 7899-2:2003), Pseudomonas aeruginosa (UNI EN ISO 16266:2008), enumerazione dei microrganismi coltivabili - conta delle colonie a 22 e 37°C (UNI EN ISO 6222:1999), Clostridium perfringens - spore comprese (EN 26461-2:1993), Staphylococcus aureus (Rapporti ISTISAN 07/05 Met. ISS A 018B rev.00).
Oltre a questi vi sono anche altri microrganismi idrodiffusi che possono causare infezioni in seguito all’esposizione da acqua contaminata, come Legionella spp. L’acqua è l’habitat ideale per lo sviluppo e la proliferazione del batterio. Infatti le legionelle sono ubiquitare e trovano diffusione nei bacini idrici naturali ed artificiali. La temperatura ottimale per la diffusione del batterio è tra i 35°C e i 37°C, l'infezione da può dare luogo alla febbre di Pontiac, malattia acuta autolimitante, che e si risolve in 2-5 giorni, e la Legionellosi, una polmonite che si manifesta dopo un’incubazione di 2-10 giorni.
Nonostante la ricerca di Legionella spp. sia considerata un’analisi di routine eseguita per la prevenzione e gestione del rischio Legionellosi negli impianti idrici, la letteratura riporta anche casi di infezione da Helicobacter pylori presente in differenti tipologie di acque.
L’habitat ideale di Helicobacter pylori è il muco gastrico dello stomaco umano, poiché è acido e nello stomaco può produrre sostanze che danneggiano le cellule, che con il tempo può portare alla gastrite e all’ulcera.
Non si è ancora certi su come venga trasmessa l’infezione, ma il batterio può diffondere tramite alimenti o acqua contaminata. La frequente modalità infettiva è il contagio diretto da persona a persona: si trasmette infatti per via oro-orale con contatti diretti o, per esempio, goccioline di saliva, o per via oro-fecale.
Lo scopo dello studio è quello di valutare nel territorio toscano la presenza di pericoli microbiologici in differenti tipologie di acque, con particolare riferimento a Legionella spp ed Helicobacter pylori, utilizzando sia metodi colturali che molecolari. In parallelo è stata condotta un’indagine epidemiologica sulla prevalenza e incidenza delle infezioni da Legionella spp. ed Helicobacter pylori nello stesso territorio.
Dal punto di vista analitico la ricerca colturale di Legionella spp. viene condotta secondo quanto indicato dallo standard ISO11731:2017, mentre la ricerca molecolare, effettuata tramite qPCR, prevede l’amplificazione e quantificazione del gene mip (558 bp) secondo quanto riportato in letteratura (Escmid Study Group for Legionella Infections, 2012).
L’analisi colturale di Helicobacter pylori viene effettuata seminando il campione precedentemente filtrato sul terreno Columbia Blood Agar base ricostituito con Helicobacter pylori selective supplement (Dent) e Laked Horse Blood Supplement. Le analisi molecolari riguardano l’amplificazione in qPCR del gene 16S rRNA (Baker KH, et al 2001).
Nonostante le direttive italiane raccomandino la valutazione della qualità igienico-sanitaria delle acque, alla luce dei dati epidemiologici nazionali, vi è un potenziale rischio derivante da ulteriori microrganismi che potrebbero essere presenti nelle acque oltre ai parametri indicatori definiti dalle normative italiane.
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