Tesi etd-09082019-171150 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
RICCO, MARINA
URN
etd-09082019-171150
Titolo
La costruzione della "grande Spezia" nel ventennio fascista.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof.ssa Nuti, Lucia
correlatore Prof.ssa Ulivieri, Denise
correlatore Prof.ssa Ulivieri, Denise
Parole chiave
- fascismo
- Gruppo Urbanisti Romani
- Gur
- La Spezia
- piano regolatore
- urbanistica
- ventennio
Data inizio appello
30/09/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/09/2089
Riassunto
Con il ventesimo secolo inizia per la città un lungo percorso di trasformazione, nel tentativo di creare finalmente un raccordo tra la città antica e la città nuova che stava sorgendo in maniera del tutto spontanea e caotica (poche case e distese di orti coltivati) nella pianura di Migliarina, ad est, al di là del colle dei Cappuccini, che continuava a costituire un ostacolo naturale tra queste due parti.
Passarono altri vent’anni circa e la situazione rimase irrisolta fino a che l’amministrazione comunale spezzina non si decise finalmente a mettere in pratica quelli che fino a quel momento erano rimasti progetti su carta. I progetti di espansione trovarono effettivo compimento soltanto durante il Ventennio fascista.
Il GUR, Gruppo Urbanisti Romani, guidato dalla personalità carismatica di Luigi Piccinato, fu chiamato dall’amministrazione spezzina a redigere il nuovo piano regolatore.
Prese il via così una nuova fase determinante per la città.
La tesi si propone di trattare questa delicatissima fase della storia urbanistica della Spezia; delicatissima e determinante, in quanto espressione di una nuova idea città.
Nei propositi di questo studio c’è poi di inserire il caso spezzino entro una visione ben più ampia, a livello nazionale, nel tentativo di riconoscere alcune tendenze in materia di urbanistica e pianificazione tipiche del periodo preso in considerazione.
Per poter realizzare questo studio è stato fondamentale e imprescindibile l’uso congiunto di diverse tipologie di fonti documentarie sulle quali è stato svolto un lavoro di ricerca che si è ritenuto importante riportare in questa sede. Un intero capitolo sarà dunque dedicato alla descrizione della metodologia d’indagine adottata e delle fonti prese in considerazione; la scelta di concedere una sezione tanto ampia a questo tema è stata dettata, oltre che dalla volontà di chiarezza, soprattutto dal desiderio di dare risalto a fondi documentari e archivi storici della città, che in alcuni casi celano veri e propri tesori.
Passarono altri vent’anni circa e la situazione rimase irrisolta fino a che l’amministrazione comunale spezzina non si decise finalmente a mettere in pratica quelli che fino a quel momento erano rimasti progetti su carta. I progetti di espansione trovarono effettivo compimento soltanto durante il Ventennio fascista.
Il GUR, Gruppo Urbanisti Romani, guidato dalla personalità carismatica di Luigi Piccinato, fu chiamato dall’amministrazione spezzina a redigere il nuovo piano regolatore.
Prese il via così una nuova fase determinante per la città.
La tesi si propone di trattare questa delicatissima fase della storia urbanistica della Spezia; delicatissima e determinante, in quanto espressione di una nuova idea città.
Nei propositi di questo studio c’è poi di inserire il caso spezzino entro una visione ben più ampia, a livello nazionale, nel tentativo di riconoscere alcune tendenze in materia di urbanistica e pianificazione tipiche del periodo preso in considerazione.
Per poter realizzare questo studio è stato fondamentale e imprescindibile l’uso congiunto di diverse tipologie di fonti documentarie sulle quali è stato svolto un lavoro di ricerca che si è ritenuto importante riportare in questa sede. Un intero capitolo sarà dunque dedicato alla descrizione della metodologia d’indagine adottata e delle fonti prese in considerazione; la scelta di concedere una sezione tanto ampia a questo tema è stata dettata, oltre che dalla volontà di chiarezza, soprattutto dal desiderio di dare risalto a fondi documentari e archivi storici della città, che in alcuni casi celano veri e propri tesori.
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