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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09082017-125127


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BACCIARDI, SANDRA
URN
etd-09082017-125127
Titolo
Valutazione dei ricoveri ripetuti del paziente anziano ricoverato per patologia acuta: fattori di rischio.
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE INFERMIERISTICHE E OSTETRICHE
Relatori
relatore Prof. Monzani, Fabio
Parole chiave
  • valutazione multidimensionale geriatrica
  • ricoveri ripetuti
  • anziano fragile
Data inizio appello
29/09/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Grazie al tenore di vita e alla tecnologia moderna nei paesi industrializzati si osserva un progressivo allungamento della vita media della popolazione, con il conseguente incremento delle patologie cronico-degenerative caratteristiche dell’età avanzata. Nel soggetto anziano coesistono multiple patologie. Occorre fare una distinzione tra il paziente complesso, cioè affetto da numerose malattie il quale assume politerapie, ed il paziente fragile, cioè colui che, per il sovrapporsi di problematiche di varia tipologia (sanitarie, sociali, economiche, ecc.), risulta avere una minore capacità di reazione nei confronti di eventi avversi (acuti), quindi più suscettibile a risposte sfavorevoli per fattori “stressanti”. Nei soggetti anziani fragili è più facile che si presenti un declino funzionale accelerato che conduce alla non autosufficienza, a più scarse possibilità di recupero in seguito ad eventi avversi ed in definitiva ad una peggior qualità e/o ad una ridotta aspettativa di vita. La fragilità è correlata ad una maggiore durata delle ospedalizzazioni, alle riammissioni in ospedale a breve e lungo termine ed alla comparsa di complicanze. L’obiettivo principale della geriatria è quello di mantenere le capacità funzionali dei soggetti anziani entro un decadimento identificabile come “fisiologico”, riducendo al minimo i danni da malattie cronico-invalidanti, ottimizzando le funzioni residue, con un approccio specifico nei riguardi dell’anziano fragile, allo scopo di mantenere la miglior qualità di vita possibile. La Valutazione Multidimensionale Geriatrica (VMD_G) è la risultante di una accurata valutazione clinico-anamnestica oltre che di laboratorio a cui si aggiunge un insieme di test di performance, che indagano singolarmente diverse aree problematiche, come lo svolgimento delle attività quotidiane di base e strumentali, la funzione cognitiva, il rischio di cadute, lo stato nutrizionale, il rischio di lesioni da pressione, lo stato depressivo, l’eventuale presenza di delirium ecc. Attraverso l’applicazione di queste metodiche si ha una visione più ampia rispetto all’affrontare la sola transitoria fase acuta. Solo a valle di una valutazione multidimensionale può svilupparsi un piano di assistenza individualizzata e globale, che permetta di prendere in considerazione tutte le aree deficitarie del paziente. Durante la permanenza in un reparto per acuti, in considerazione delle condizioni cliniche del paziente, la VMD_G dovrebbe comporsi di pochi test mirati a valutare in maniera rapida i principali aspetti quali funzione cognitiva, sfera fisica attraverso gli aspetti funzionali che presiedono alle attività corporee e della vita quotidiana, stato nutrizionale ed eventuale insorgenza di delirium. I test che quindi dovrebbero comporre una essenziale VMD_G in fase acuta sono: il Mini Mental State Examination (MMSE) o lo Short Portable Mental Status Questionnaire (SPMSQ) per valutare la presenza ed il grado di compromissione della funzione cognitiva; l’Activities of Daily Living (ADL) e l’Instrumental Activities of Daily Living (IADL) per valutare il grado di autosufficienza nelle attività semplici e strumentali di vita quotidiana; il Mini Nutritional Assessment (MNA), per valutare lo stato nutrizionale; la Cumulative Illness Rating Scale (CIRS), che esprime lo stato di salute somatica del soggetto (comorbidità) attraverso l'indice di severità (Severity Index-SI) e l'indice di comorbidità (Comorbidity Index-CI); il Confusion Assessment Method (CAM), utilizzato come ausilio nella misurazione oggettiva del delirium (ipercinetico, ipocinetico o misto), la Retos, La necessità della VMD_G come punto di partenza di ogni progetto di cura dell’anziano si è affermata sempre di più negli ultimi anni, con la realizzazione di staff medici ed infermieristici preposti alla presa in carico dell’anziano fragile. L’invecchiamento della popolazione implica un aumento sostanziale della percentuale di anziani sul totale dei ricoveri ospedalieri per patologia acuta [al Pronto Soccorso (PS) di Pisa il 31,8% del totale degli accessi era rappresentato da pazienti ultrasessantacinquenni nel 2015; l’incremento degli accessi di pazienti geriatrici in PS in parte è dovuto a motivi strettamente medici, in parte alla mancanza e/o alla difficoltà di accedere a servizi sanitari sul territorio. In questo contesto, un fenomeno su cui porre particolare attenzione è quello dei ricoveri ripetuti. Le riospedalizzazioni possono essere causate da problemi di qualità dell’assistenza ricevuta durante il precedente ricovero (ricovero indice), dalla carenza di risorse diagnostiche o terapeutiche all’interno dell’ospedale, dalla mancata adesione del paziente al trattamento terapeutico previsto, dalla carenza o inefficacia dell’assistenza territoriale. L’intervallo di tempo tra il ricovero indice e la riammissione è molto importante: più breve è la finestra temporale, più alta è la probabilità che i due ricoveri siano correlati clinicamente; più lungo è l’intervallo di tempo, maggiore sarà il ruolo esercitato da fattori quali appropriatezza delle risorse territoriali, qualità dell’assistenza o pura casualità. Il periodo più delicato per il paziente anziano è la fase successiva alla dimissione, in cui il passaggio tra la gestione ospedaliera e quella domiciliare si associa ad un elevato rischio di eventi avversi quali la non capacità di gestione familiare,la non facile fruizione dei servizi domiciliari, e di conseguenza il riproporsi di ricoveri ripetuti. Fattori come l’età o le comorbidità non sono modificabili, per cui è necessario individuarne altri suscettibili di interventi atti a ridurre il fenomeno dei reingressi. Poiché il tasso di riammissione (a breve termine) è considerato un importante indicatore di qualità delle cure, è necessario poter individuare le riospedalizzazioni prevedibili e quindi potenzialmente evitabili.
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