Tesi etd-09082009-093105 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
DI BACCIO, DAVIDE
Indirizzo email
davide.diba@gmail.com
URN
etd-09082009-093105
Titolo
Design ed implementazione di un algoritmo distribuito su agenti autonomi per il ripristino di reti wireless.
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA INFORMATICA
Relatori
relatore Prof. Bicchi, Antonio
relatore Dini, Gianluca
relatore Schiavi, Riccardo
relatore Dini, Gianluca
relatore Schiavi, Riccardo
Parole chiave
- agenti mobili
- architettura distribuita
- deployment algorithms
- sensor node
- TMoteSky
- wireless
- WSAN
- WSN
Data inizio appello
02/10/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/10/2049
Riassunto
I progressi ottenuti, negli ultimi decenni, nei campi delle telecomunicazioni, della microelettronica e della robotica hanno permesso la realizzazione di dispositivi miniaturizzati in grado di osservare e manipolare l'ambiente in cui vengono introdotti, elaborare i dati acquisiti ed infine poterli trasmettere via etere. Attraverso l'organizzazione logica e topologica di tali dispositivi si sono ottenute reti intelligenti, dette Wireless Sensor/Actuator Networks (WSAN), che grazie alla loro ubiquità, pervasività ed interattività, rappresentano uno degli ambiti di ricerca più interessanti ed innovativi nel settore dell'ICT. La peculiarità di tali reti risiede nella loro capacità di raccogliere, fondere ed aggregare i dati relativi all'ambiente circostante ed nell'interagire con quest'ultimo.
Il tallone di Achille delle WSAN risiede nella loro complessa ed articolata organizzazione, che benché contribuisca a renderle più efficienti, allo stesso tempo le rende meno robuste nei confronti di eventuali malfunzionamenti dei nodi. In tal caso la rete degenera in un insieme di più partizioni isolate tra loro, causando l'interruzione di tutte le caratteristiche funzionali intrinseche a tale struttura.
Nel presente lavoro di tesi ci si è concentrati proprio su quest'ultimo aspetto cercando di fornire una possibile soluzione. Partendo dallo studio di fattibilità di Dini,Pelagatti e Savino, si è progettato e sviluppato un framework in grado di operare a supporto di una WSAN, tramite l'utilizzo di agenti robotici. Inoltre si è esteso tale studio di fattibilità prevedendo l'impiego di un insieme di veicoli cooperanti, al fine di decrementare ulteriormente i tempi di ripristino della rete. Al fine di ottenere una soluzione il più possibile riadattabile e distribuita su più dispositivi, si è scelto di affrontare il problema dell'implementazione attraverso il paradigma di programmazione a componenti. La difficoltà di tale paradigma risiede nell'impresa di ridurre la struttura dell'algoritmo in un insieme di elementi costituenti, detti componenti, indipendenti dalla architettura sottostante. La sua potenzialità risiede, invece, nella capacità di poter esplicitare i collegamenti di tali elementi rendendo così evidente l'interazione tra i componenti, infatti la complessità di un sistema non è data dalla sua vastità ma piuttosto dalla struttura della rete che collega i vari componenti.
Il tallone di Achille delle WSAN risiede nella loro complessa ed articolata organizzazione, che benché contribuisca a renderle più efficienti, allo stesso tempo le rende meno robuste nei confronti di eventuali malfunzionamenti dei nodi. In tal caso la rete degenera in un insieme di più partizioni isolate tra loro, causando l'interruzione di tutte le caratteristiche funzionali intrinseche a tale struttura.
Nel presente lavoro di tesi ci si è concentrati proprio su quest'ultimo aspetto cercando di fornire una possibile soluzione. Partendo dallo studio di fattibilità di Dini,Pelagatti e Savino, si è progettato e sviluppato un framework in grado di operare a supporto di una WSAN, tramite l'utilizzo di agenti robotici. Inoltre si è esteso tale studio di fattibilità prevedendo l'impiego di un insieme di veicoli cooperanti, al fine di decrementare ulteriormente i tempi di ripristino della rete. Al fine di ottenere una soluzione il più possibile riadattabile e distribuita su più dispositivi, si è scelto di affrontare il problema dell'implementazione attraverso il paradigma di programmazione a componenti. La difficoltà di tale paradigma risiede nell'impresa di ridurre la struttura dell'algoritmo in un insieme di elementi costituenti, detti componenti, indipendenti dalla architettura sottostante. La sua potenzialità risiede, invece, nella capacità di poter esplicitare i collegamenti di tali elementi rendendo così evidente l'interazione tra i componenti, infatti la complessità di un sistema non è data dalla sua vastità ma piuttosto dalla struttura della rete che collega i vari componenti.
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