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Durante il lavoro di tesi, sono stati sviluppati precursori polimerici non coniugati con elevato peso molecolare, con l'obiettivo di trasformarli in polimeri coniugati elettroattivi. Sono state create due categorie di precursori differenti. Nella prima categoria, i polimeri sono caratterizzati da unità aromatiche o eteroaromatiche, come ad esempio antrachinone, fluorenone o tiofene, collegati tramite ponti 1,4 dichetonici. L'aggiunta di questi ponti tra gli anelli aromatici rende le catene polimeriche più flessibili e facilita la solubilizzazione nel mezzo di reazione. La funzionalizzazione viene realizzata attraverso una reazione di Paal-Knorr con un'ammina primaria, che porta alla formazione di un anello pirrolico. In questo modo, il polimero diventa completamente coniugato e può essere utilizzato per inserire un gruppo redox attivo nella catena coniugata, il quale svolgerà cicli di carica e scarica nella batteria.Nel secondo approccio, si utilizza una mascheratura reversibile di sistemi aromatici contenenti carbonili o gruppi chinonici al fine di aumentarne la solubilità durante la polimerizzazione. Rispetto al primo caso, questi polimeri presentano generalmente un maggior numero di centri elettroattivi, il che significa una maggiore capacità specifica, ma possiedono anche uno scheletro cross-coniugato.In sintesi, i precursori polimerici sviluppati durante il lavoro di tesi consentono di ottenere polimeri coniugati elettroattivi con proprietà specifiche adatte all'impiego come elettrodi in batterie secondarie.