Tesi etd-09072020-163133 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CARLETTI, CATERINA
URN
etd-09072020-163133
Titolo
La revisione costituzionale ed il referendum: un rapporto travagliato.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Passaglia, Paolo
Parole chiave
- constitutional amendment
- referendum
- revisione costituzionale
Data inizio appello
20/10/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il referendum costituzionale, è una species del genus referendum. Si articola in diverse tipologie, a seconda della sua natura e funzione. Inoltre, il suo ruolo può variare significativamente da ordinamento a ordinamento, sulla base dei principi prevalenti che quel determinato sistema costituzionale ha abbracciato nel corso del tempo.
L’istituto referendario si pone in rapporto dialettico con il procedimento di revisione costituzionale, che influenza e dal quale é influenzato. Infatti, la maggior parte degli ordinamenti democratici moderni prevede una fase (obbligatoria o eventuale) di coinvolgimento diretto del corpo elettorale all’interno del proprio iter di riforma della Carta fondamentale, questo è il caso dell’Italia, ma anche della Spagna e del Giappone. Alcuni Paesi, come il Canada, che non contemplano questi momenti partecipativi all’interno della disciplina formale di emendamento costituzionale, hanno dovuto fare i conti con l’affermarsi, de facto, di questo istituto. Infatti, in molti casi, il referendum è stato il mezzo che ha veicolato le cc.dd. riforme tramite deroga o rottura, cioè modifiche del testo costituzionale compiutesi con procedimenti derogatori della disciplina formale, prevista in Costituzione. Molti dei sistemi giuridici che, invece, non prevedevano alcun referendum costituzionale, hanno provveduto ad introdurlo e, quasi sempre, questo cambiamento ha coinciso con l’insediarsi di una nuova classe politica, come è avvenuto in Venezuela nel 1999.
Infatti, la branca del diritto, alla quale è possibile ricondurre l’istituto del referendum, confina con l’aspetto politico della vicenda costituzionale. La profonda crisi che sta investendo i partiti politici, sembrerebbe generalizzata, e la perdita di fiducia, che i cittadini ripongono nei propri rappresentanti, si riflette sulla sfiducia che essi nutrono nelle istituzioni.
In questo clima di incertezza, il rapporto fra referendum e revisione costituzionale potrebbe apparire più complicato che mai. Da una parte, i cittadini chiedono a gran voce di essere maggiormente coinvolti nelle vicende costituzionali, che li riguardano così da vicino, e rivendicano la sovranità sulle loro Carte fondamentali. Dall’altra, gli addetti ai lavori, si interrogano sulla funzione che la consultazione referendaria dovrebbe svolgere, in base ai moderni principi democratici. Infine, i politici sembrerebbero sempre più propensi alla strumentalizzazione di questo istituto, che si presta ad ambiguità interpretative.
The constitutional referendum is a species of the genus referendum. It is divided into different types, depending on the nature and the function. Furthermore, its role can vary significantly from one legal system to another, based on the prevailing principles that the particular constitutional system has embraced over time.
The referendum institution is in a dialectical relationship with the constitutional revision procedure, which it influences and by which it is influenced. In fact, most of the modern democratic systems foresee a phase (mandatory or possible) of direct involvement of the electors within the reform process of the fundamental Charter, as in the case of Italy, but also of Spain and Japan. Some countries, such as Canada, which do not contemplate these participatory moments within the formal discipline of constitutional amendment, have had to deal with the establishment, de facto, of this institution. In fact, in many cases, the referendum was the mean that conveyed the reforms by derogation or rupture. A rupture is an amendment to the constitutional text carried out with procedures derogating from the formal discipline of the Constitution. On the other hand, many of the legal systems that did not provide for any constitutional referendum, proceeded to introduce it and, almost always, this change coincided with the establishment of a new political class, as happened in Venezuela in 1999.
In fact, the branch of law, to which the referendum can be traced back, borders on the political aspect of the constitutional affair. The profound crisis that is affecting political parties seems to be generalized, and the loss of trust that citizens place in their representatives is reflected in the distrust they have in institutions.
In this climate of uncertainty, the relationship between referendum and constitutional revision may appear more complicated than ever. Citizens are clamoring to be more involved in the constitutional affairs, which concern them so closely, and claim sovereignty over their fundamental charters. On the other hand, jurists wonder about the function that the referendum should play, based on modern democratic principles. Finally, politicians would seem increasingly inclined to exploit this institution, which lends itself to interpretative ambiguities.
L’istituto referendario si pone in rapporto dialettico con il procedimento di revisione costituzionale, che influenza e dal quale é influenzato. Infatti, la maggior parte degli ordinamenti democratici moderni prevede una fase (obbligatoria o eventuale) di coinvolgimento diretto del corpo elettorale all’interno del proprio iter di riforma della Carta fondamentale, questo è il caso dell’Italia, ma anche della Spagna e del Giappone. Alcuni Paesi, come il Canada, che non contemplano questi momenti partecipativi all’interno della disciplina formale di emendamento costituzionale, hanno dovuto fare i conti con l’affermarsi, de facto, di questo istituto. Infatti, in molti casi, il referendum è stato il mezzo che ha veicolato le cc.dd. riforme tramite deroga o rottura, cioè modifiche del testo costituzionale compiutesi con procedimenti derogatori della disciplina formale, prevista in Costituzione. Molti dei sistemi giuridici che, invece, non prevedevano alcun referendum costituzionale, hanno provveduto ad introdurlo e, quasi sempre, questo cambiamento ha coinciso con l’insediarsi di una nuova classe politica, come è avvenuto in Venezuela nel 1999.
Infatti, la branca del diritto, alla quale è possibile ricondurre l’istituto del referendum, confina con l’aspetto politico della vicenda costituzionale. La profonda crisi che sta investendo i partiti politici, sembrerebbe generalizzata, e la perdita di fiducia, che i cittadini ripongono nei propri rappresentanti, si riflette sulla sfiducia che essi nutrono nelle istituzioni.
In questo clima di incertezza, il rapporto fra referendum e revisione costituzionale potrebbe apparire più complicato che mai. Da una parte, i cittadini chiedono a gran voce di essere maggiormente coinvolti nelle vicende costituzionali, che li riguardano così da vicino, e rivendicano la sovranità sulle loro Carte fondamentali. Dall’altra, gli addetti ai lavori, si interrogano sulla funzione che la consultazione referendaria dovrebbe svolgere, in base ai moderni principi democratici. Infine, i politici sembrerebbero sempre più propensi alla strumentalizzazione di questo istituto, che si presta ad ambiguità interpretative.
The constitutional referendum is a species of the genus referendum. It is divided into different types, depending on the nature and the function. Furthermore, its role can vary significantly from one legal system to another, based on the prevailing principles that the particular constitutional system has embraced over time.
The referendum institution is in a dialectical relationship with the constitutional revision procedure, which it influences and by which it is influenced. In fact, most of the modern democratic systems foresee a phase (mandatory or possible) of direct involvement of the electors within the reform process of the fundamental Charter, as in the case of Italy, but also of Spain and Japan. Some countries, such as Canada, which do not contemplate these participatory moments within the formal discipline of constitutional amendment, have had to deal with the establishment, de facto, of this institution. In fact, in many cases, the referendum was the mean that conveyed the reforms by derogation or rupture. A rupture is an amendment to the constitutional text carried out with procedures derogating from the formal discipline of the Constitution. On the other hand, many of the legal systems that did not provide for any constitutional referendum, proceeded to introduce it and, almost always, this change coincided with the establishment of a new political class, as happened in Venezuela in 1999.
In fact, the branch of law, to which the referendum can be traced back, borders on the political aspect of the constitutional affair. The profound crisis that is affecting political parties seems to be generalized, and the loss of trust that citizens place in their representatives is reflected in the distrust they have in institutions.
In this climate of uncertainty, the relationship between referendum and constitutional revision may appear more complicated than ever. Citizens are clamoring to be more involved in the constitutional affairs, which concern them so closely, and claim sovereignty over their fundamental charters. On the other hand, jurists wonder about the function that the referendum should play, based on modern democratic principles. Finally, politicians would seem increasingly inclined to exploit this institution, which lends itself to interpretative ambiguities.
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