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Un'attenta analisi della filmografia di Wes Anderson che passa da un film all’altro a seconda delle tematiche approfondite, nel tentativo di portare alla luce, al di là delle apparenze, il senso più profondo del suo cinema: nel primo capitolo "L’arte della narrazione" viene descritta dettagliatamente l’influenza della letteratura sulle sue opere e sul suo modo di lavorare, nel secondo "Universi Paralleli" si parla dei mondi vistosamente fittizi nei quali si muovono i suoi personaggi, nel terzo "Tre" sono analizzati i rapporti a tre persone sia nei legami affettivi che in quelli famigliari, nel quarto "Il teatro nel film" viene approfondita l’importanza del teatro sia per i personaggi andersoniani che per il loro autore, nel quinto "La poetica degli oggetti" sono elencati alcuni oggetti che ricorrono in più di un film e finiscono con il caricarsi di un nuovo valore che va oltre il loro abituale uso e consumo, infine nel sesto "Amore e Morte" viene mostrato il personale utilizzo che Anderson fa dei due tòpoi per eccellenza della letteratura arrivando a legarli indissolubilmente, sovvertendone però il significato. Alla luce di questa analisi Wes Anderson è da considerarsi non soltanto uno dei cineasti più interessanti nel panorama cinematografico contemporaneo, ma un vero e proprio autore di storie e costruttore di mondi in cui sviluppare una narrazione.