Tesi etd-09072015-152433 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
COSTANZO, LUCA
URN
etd-09072015-152433
Titolo
I diritti fondamentali davanti al giudice amministrativo
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Romboli, Roberto
Parole chiave
- diritti fondamentali
- processo amministrativo
Data inizio appello
28/09/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi è dedicata allo studio dei diritti fondamentali con particolare riferimento alla loro tutela davanti alle giurisdizioni amministrative interne, tenuto particolarmente conto della prospettiva multilivello in cui tali diritti sono ormai generalmente riguardati.
Il lavoro si snoda su due principali piani. Il primo, di carattere sostanziale, riguarda l’aspetto definitorio di “diritto fondamentale” alla luce del dettato costituzionale e del tenore delle due Carte europee CEDU e di Nizza-Strasburgo. In questo quadro, si colloca anche l’analisi dei rapporti e delle reciproche influenze fra i diversi livelli di tutela dei diritti fondamentali nel processo di enucleazione dei diritti fondamentali dell’Unione europea e di espansione in genere del diritto di derivazione sovranazionale europea rispetto alla disciplina nazionale (in particolare le caratteristiche della vincolatività della CEDU nell’ordinamento nazionale, nonché le questioni poste da un’eventuale adesione dell’Unione europea alla stessa CEDU).
Lo scopo è tentare di definire quale debba essere l’approccio operativo del “giudice multilivello” alla tutela dei diritti, approccio che viene indicato dalla Corte costituzionale nel senso della “miglior tutela possibile” (v., ad es., la sent. n. 202 del 2013).
Il secondo piano, di natura processuale, più specificamente concerne l’attitudine della giurisprudenza amministrativa a realizzare la tutela dei diritti fondamentali con riferimento alle coordinate sovra descritte, muovendo soprattutto dalla sentenza della Corte costituzionale n. 140 del 2007, che ha ”convalidato” espressamente il ruolo di tutela dei diritti anche del giudice amministrativo; rompendo il tradizionale monopolio in materia della giurisprudenza ordinaria costruitosi nel tempo anche in virtù della teoria della c.d. “indegradabilità” dei diritti.
Svolto un richiamo essenziale ai tipi di competenza attribuiti al giudice amministrativo, ci si impegna nell’individuazione sia delle modalità formali e materiali con cui i diritti fondamentali possono fare ingresso nel processo amministrativo a fronte del tradizionale dualismo tra interesse legittimo e diritto soggettivo, sia delle tecniche cognitorie e decisorie a disposizione del giudice amministrativo per realizzare la tutela in questione, specie alla luce delle novità recate dal d.lgs. n. 104 del 2010 (cd. “codice del processo amministrativo”).
La riflessione conclusiva è dedicata a mettere a fuoco gli esiti dello studio, provandosi soprattutto a dare risposta al quesito implicito nel titolo della tesi circa l’effettiva idoneità dello strumentario tecnico-giuridico del giudice amministrativo a realizzare quella “miglior tutela possibile” di cui si è ragionato nel corso della ricerca.
Il lavoro si snoda su due principali piani. Il primo, di carattere sostanziale, riguarda l’aspetto definitorio di “diritto fondamentale” alla luce del dettato costituzionale e del tenore delle due Carte europee CEDU e di Nizza-Strasburgo. In questo quadro, si colloca anche l’analisi dei rapporti e delle reciproche influenze fra i diversi livelli di tutela dei diritti fondamentali nel processo di enucleazione dei diritti fondamentali dell’Unione europea e di espansione in genere del diritto di derivazione sovranazionale europea rispetto alla disciplina nazionale (in particolare le caratteristiche della vincolatività della CEDU nell’ordinamento nazionale, nonché le questioni poste da un’eventuale adesione dell’Unione europea alla stessa CEDU).
Lo scopo è tentare di definire quale debba essere l’approccio operativo del “giudice multilivello” alla tutela dei diritti, approccio che viene indicato dalla Corte costituzionale nel senso della “miglior tutela possibile” (v., ad es., la sent. n. 202 del 2013).
Il secondo piano, di natura processuale, più specificamente concerne l’attitudine della giurisprudenza amministrativa a realizzare la tutela dei diritti fondamentali con riferimento alle coordinate sovra descritte, muovendo soprattutto dalla sentenza della Corte costituzionale n. 140 del 2007, che ha ”convalidato” espressamente il ruolo di tutela dei diritti anche del giudice amministrativo; rompendo il tradizionale monopolio in materia della giurisprudenza ordinaria costruitosi nel tempo anche in virtù della teoria della c.d. “indegradabilità” dei diritti.
Svolto un richiamo essenziale ai tipi di competenza attribuiti al giudice amministrativo, ci si impegna nell’individuazione sia delle modalità formali e materiali con cui i diritti fondamentali possono fare ingresso nel processo amministrativo a fronte del tradizionale dualismo tra interesse legittimo e diritto soggettivo, sia delle tecniche cognitorie e decisorie a disposizione del giudice amministrativo per realizzare la tutela in questione, specie alla luce delle novità recate dal d.lgs. n. 104 del 2010 (cd. “codice del processo amministrativo”).
La riflessione conclusiva è dedicata a mettere a fuoco gli esiti dello studio, provandosi soprattutto a dare risposta al quesito implicito nel titolo della tesi circa l’effettiva idoneità dello strumentario tecnico-giuridico del giudice amministrativo a realizzare quella “miglior tutela possibile” di cui si è ragionato nel corso della ricerca.
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Tesi___L...tanzo.pdf | 2.10 Mb |
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