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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09072015-140934


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LEPORE, SIMONA
URN
etd-09072015-140934
Titolo
Processi di biorisanamento di sedimenti contaminati da idrocarburi e monitoraggio dei loro possibili effetti tossici
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA MOLECOLARE E CELLULARE
Relatori
relatore Dott.ssa Ruffini Castiglione, Monica
relatore Dott.ssa Di Gregorio, Simona
Parole chiave
  • bioremediation
  • idrocarburi
  • tossicità
  • Vicia faba
Data inizio appello
19/10/2015
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/10/2085
Riassunto
Total petroleum hydrocarbons o TPH è un termine usato per descrivere una grande famiglia di diverse centinaia di sostanze organiche proveniente dal petrolio greggio. Principalmente è una miscela di composti chimici formati da idrogeno e carbonio, chiamati idrocarburi. Prodotti petroliferi, tra cui la benzina, gasolio o lubrificanti possono essere rilasciati nell'ambiente attraverso sversamenti accidentali o come sottoprodotto di attività industriali, commerciali o private causando inquinamento ambientale e recando gravi danni agli organismi viventi. Vista la pericolosità di questi composti e i loro effetti tossici è opportuno usare strategie per controllare e prevenire la loro diffusione e soprattutto provvedere all'abbattimento delle contaminazioni già presenti. Il mio lavoro di tesi è stato inserito nel progetto "BioResNova", che prevede la bonifica di sedimenti inquinati provenienti dal canale dei Navicelli (nel territorio pisano)ed il loro successivo recupero. Attraverso la realizzazione , su scala di laboratorio, di mesocosmi, è stata verificata l' efficacia dei trattamenti di decontaminazione biologica nei sediimenti, previsti in ambito del progetto. In questa sperimentazione è stata valutata, inoltre, la capacità di una matrice ligno-cellulosica di poter attivare dei processi di biodegradazione a carico delle specie microbiche autoctone presenti nei sedimenti stessi. La matrice ligno-cellulosica in question è l' esausto che deriva dalla produzione industriale del fungo Pleurotus ostreatus. Poiché il livello di idrocarburi, alla fine della prima parte della sperimentazione (T60), era calato solo di un 20% è stata aggiunta nel mesocosmo una nuova specie fungina in grado di degradare il gasolio, isolata dai sedimenti stessi, la cui attività nel sedimento ha favorito un ulteriore abbattimento della concentrazione dei TPH e soprattutto una riduzione degli unresolved complex mixture, frazione che risulta difficilmente eliminabile con le convenzionali azioni di bioremediation. La sperimentazione ha avuto uno svolgimento in un lasso di tempo tale da permettere di valutare le caratteristiche chimico-fisiche del sedimento, i processi di biodegradazione del fungo e infine la tossicità del sedimento stesso. Per ogni tempo sono state prelevate quantità di terreno analizzato sia in fase solida che elutriato( matrice liquida ottenuta dal "lavaggio della matrice solida") per verificare il possibile effetto tossico su tre diversi sistemi biologici: un sistema procariotico, Vibrio fischeri e due sistemi eucariotici: Daphnia magna e Vicia faba. Il fatto di usare diversi biosaggi è molto utile in campo ecotossicologico poichè ci permette di avere dei risultati attendibili e confrontabili in quanto ogni biosaggio è caratterizzato da una propria sensibilità nei confronti di una sostanza tossica. Nel nostro caso specifico solo il sistema modello Vicia faba si è rivelato utile nello studio della tossicità delle diverse matrici oggetto di studio. Vicia faba ha permesso infatti di valutare gli effetti fito-genotossici delle diverse matrici durante tutta la sperimentazione. Sono stati valutati parametri biologici come la germinazione e l'allungamento radicale, oltre al possibile effetto citotossico, legato all'inibizione della proliferazione cellulare, genotossico tramite test del micronucleo a livello dei meristemi apicali radicali. I biosaggi effettuati hanno evidenziato, sostanzialmente, un completo abbattimento della tossicità, con la sola eccezione della matrice solida che presentava una fito e genotossictà residua, in ogni caso molto più bassa di quella iniziale.
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