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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09072015-095529


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CALDARARO, AGNESE
URN
etd-09072015-095529
Titolo
L'uso delle armi tra normativa penale nazionale e suggestioni europee
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
correlatore Prof. Notaro, Domenico
relatore Prof. De Francesco, Giovannangelo
Parole chiave
  • scriminante
  • armi
  • g8
  • Aldrovandi
  • regole d'ingaggio
  • missioni militari all'estero
Data inizio appello
28/09/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente studio si concentra sulla causa di giustificazione prevista all'art. 53 del codice penale italiano, ossia l'uso legittimo delle armi. Nell'esporre la disciplina della scriminante in questione non ho potuto, innanzitutto, prescindere dall'incastonarla nel macro tema delle cause di giustificazione, delineandone il fondamento e gli effetti; ho ritenuto utile studiare anche il rapporto tra l'art. 53 c.p. e le altre scriminanti, interrogandomi sulla tipologia.
Mi sono, poi, brevemente soffermata sui profili procedurali e sull'inammissibilità del procedimento analogico (nell'ambito penale, più in generale).
Per comprendere pienamente le motivazioni alla base dell'esistenza di questa scriminante, ho ritenuto necessario studiare le dinamiche storiche che hanno portato al suo inserimento nel codice penale attuale, partendo dai codici pre unitari e dal successivo codice Zanardelli, per poi giungere al periodo fascista e alla vera e propria urgenza, avvertita durante il regime, di avere una protezione completa per i funzionari pubblici.
Ovviamente l'evoluzione storica, la promulgazione della Costituzione e la partecipazione dell'Italia ai meccanismi europei e mondiali, non hanno lasciato intatto il valore dell'art. 53 c.p. Mi sono dunque soffermata sulla re-interpretazione dell'articolo e dei suoi requisiti soggettivi ed oggettivi.
In questa ricostruzione di fondamentale aiuto sono stati alcuni casi giurisprudenziali, da leggersi come dei moniti per il legislatore italiano, a riadattare il contenuto dell'articolo (caso Giuliani-Diaz) alle nuove istanze sociali e civili.
Ho studiato nel dettaglio la figura dell'eccesso, previsto dall'art. 55 c.p., in relazione soprattutto al caso Aldrovandi.
Mi sono poi soffermata sullo studio dei casi speciali, richiamati dall'ultimo comma dell'articolo, trattando in particolare della repressione del contrabbando, dell'immigrazione clandestina, del regime penitenziario e delle missioni all'estero.
Nell'ultimo capitolo mi sono invece concentrata sullo studio del codice penale militare di pace, e sulle differenze e somiglianze con il codice Rocco.
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