Tesi etd-09072013-223729 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FRANCHI, FEDERICA
URN
etd-09072013-223729
Titolo
Il Trasporto Secondario in Urgenza un' Ipotesi Organizzativa
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE INFERMIERISTICHE E OSTETRICHE
Relatori
relatore Prof. Pagnucci, Nicola
Parole chiave
- Trasporto in Urgenza
Data inizio appello
27/09/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il trasporto secondario del paziente critico, è una fase particolarmente delicata dell’assistenza che può essere fornita dal personale
Sanitario del Sistema di Emergenza Territoriale, da Volontari delle Associazioni di Volontariato e dai Sanitari Ospedalieri.
Numerosi studi dimostrano che senza un’adeguata organizzazione e preparazione,i pazienti critici trasportati,subiscono frequentemente ulteriori danni: il trasporto rappresenta un periodo di potenziale instabilità clinica del paziente con aumento della morbilità e mortalità.
Fino al 70% dei trasporti presentano eventi indesiderati quali:
• variazione della frequenza cardiaca
• ipo/ipertensione;
• ipossiemia significativa;
• aritmie;
• ipo/ipercapnia;
• aumento della pressione
intracranica;
• arresto cardiaco.
Indipendentemente dalla tipologia del trasporto, ci sono momenti e criteri
generali comuni sia nella fase organizzativa che in quella di esecuzione vera e propria.
Occorre quindi che il personale sanitario e non, coinvolto in un trasporto,
abbia comportamenti omogenei, modulabili secondo il livello di competenza
affinché il lavoro d’equipe sia armonico e automatico.
Questo obiettivo di massima garanzia assistenziale, può essere ottenuto solo mediante un’ organizzazione ottimale delle risorse umane e tecnologiche supportate da protocolli specifici che possano favorire la prevenzione degli errori più comuni i quali derivano dalla mancata applicabilità di procedure.
Sanitario del Sistema di Emergenza Territoriale, da Volontari delle Associazioni di Volontariato e dai Sanitari Ospedalieri.
Numerosi studi dimostrano che senza un’adeguata organizzazione e preparazione,i pazienti critici trasportati,subiscono frequentemente ulteriori danni: il trasporto rappresenta un periodo di potenziale instabilità clinica del paziente con aumento della morbilità e mortalità.
Fino al 70% dei trasporti presentano eventi indesiderati quali:
• variazione della frequenza cardiaca
• ipo/ipertensione;
• ipossiemia significativa;
• aritmie;
• ipo/ipercapnia;
• aumento della pressione
intracranica;
• arresto cardiaco.
Indipendentemente dalla tipologia del trasporto, ci sono momenti e criteri
generali comuni sia nella fase organizzativa che in quella di esecuzione vera e propria.
Occorre quindi che il personale sanitario e non, coinvolto in un trasporto,
abbia comportamenti omogenei, modulabili secondo il livello di competenza
affinché il lavoro d’equipe sia armonico e automatico.
Questo obiettivo di massima garanzia assistenziale, può essere ottenuto solo mediante un’ organizzazione ottimale delle risorse umane e tecnologiche supportate da protocolli specifici che possano favorire la prevenzione degli errori più comuni i quali derivano dalla mancata applicabilità di procedure.
File
Nome file | Dimensione |
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TESI_FRANCHI.pdf | 553.48 Kb |
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