Tesi etd-09072007-091907 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Donatio, Deborah
URN
etd-09072007-091907
Titolo
Amianto nelle rocce e problematiche ambientali: metodologie integrate per la valutazione
qualitativa e quantitativa dei minerali fibrosi
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE PER L'AMBIENTE ED IL TERRITORIO
Relatori
Relatore Rocchi, Sergio
Relatore Prof. Marroni, Michele
Relatore Prof. Marroni, Michele
Parole chiave
- esposizione ambientale
- minerali fibrosi
- amianto da fonte naturale
- metodologia
Data inizio appello
28/09/2007
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/09/2047
Riassunto
I termini Amianto e Asbesto definiscono indifferentemente un gruppo di sei minerali fibrosi che a partire dalla fine dell’ottocento sono stati ampiamente impiegati nell’industria.
L’estrazione e l’utilizzo dell’amianto hanno messo in evidenza che la sua natura fibrosa lo rende estremamente dannoso per la salute: le fibre d’amianto, se inalate, favoriscono l’insorgenza di gravi patologie dell’apparato respiratorio. Perciò, partire dalla seconda metà degli anni ’80, in molti paesi sviluppati, l’utilizzo dell’amianto è stato progressivamente ridotto. In Italia la Legge n. 257/92 segna la sua completa eliminazione dalla produzione e dalla commercializzazione.
Accanto alle emissioni di origine antropica, esistono sorgenti naturali di amianto, dalle quali fibre minerali possono essere mobilizzate. Il rischio rappresentato dall’esposizione ambientale a minerali classificati come amianti e a minerali fibrosi in genere, può derivare dalla movimentazione dei litotipi che li contengono, sia a seguito di fenomeni naturali (frane, erosione, degradazione) che di attività antropiche (attività estrattiva, sbancamenti, scavi, gallerie). Infatti, nonostante nel nostro paese l’utilizzo industriale dell’amianto sia stato abbandonato, esistono interventi per la realizzazione di opere civili o ingegneristiche che possono comportare l’utilizzo e la movimentazione di rocce contenenti amianto.
Il presente lavoro di tesi si propone di studiare una cava di serpentiniti, sottoposta a ripristino, caratterizzando, dal punto di vista mesoscopico e microscopico, i litotipi affioranti nella cava. A tale scopo sono state effettuate indagini di terreno e di laboratorio con l’obiettivo di determinare l’eventuale presenza e quindi la natura, la quantità e la distribuzione nello spazio di minerali fibrosi.
Questa tesi ha anche la funzione di suggerire una metodologia di analisi per la caratterizzazione di ammassi rocciosi contenenti minerali fibrosi potenzialmente dannosi per la salute dell’uomo. La necessità di elaborare un metodo per studiare tali litotipi nasce dall’evidente inadeguatezza della normativa in vigore e dall’esigenza di conoscere approfonditamente ambienti che, in presenza o meno di perturbazioni di origine antropica, possono costituire un rischio per la salute in presenza di recettori sensibili.
L’estrazione e l’utilizzo dell’amianto hanno messo in evidenza che la sua natura fibrosa lo rende estremamente dannoso per la salute: le fibre d’amianto, se inalate, favoriscono l’insorgenza di gravi patologie dell’apparato respiratorio. Perciò, partire dalla seconda metà degli anni ’80, in molti paesi sviluppati, l’utilizzo dell’amianto è stato progressivamente ridotto. In Italia la Legge n. 257/92 segna la sua completa eliminazione dalla produzione e dalla commercializzazione.
Accanto alle emissioni di origine antropica, esistono sorgenti naturali di amianto, dalle quali fibre minerali possono essere mobilizzate. Il rischio rappresentato dall’esposizione ambientale a minerali classificati come amianti e a minerali fibrosi in genere, può derivare dalla movimentazione dei litotipi che li contengono, sia a seguito di fenomeni naturali (frane, erosione, degradazione) che di attività antropiche (attività estrattiva, sbancamenti, scavi, gallerie). Infatti, nonostante nel nostro paese l’utilizzo industriale dell’amianto sia stato abbandonato, esistono interventi per la realizzazione di opere civili o ingegneristiche che possono comportare l’utilizzo e la movimentazione di rocce contenenti amianto.
Il presente lavoro di tesi si propone di studiare una cava di serpentiniti, sottoposta a ripristino, caratterizzando, dal punto di vista mesoscopico e microscopico, i litotipi affioranti nella cava. A tale scopo sono state effettuate indagini di terreno e di laboratorio con l’obiettivo di determinare l’eventuale presenza e quindi la natura, la quantità e la distribuzione nello spazio di minerali fibrosi.
Questa tesi ha anche la funzione di suggerire una metodologia di analisi per la caratterizzazione di ammassi rocciosi contenenti minerali fibrosi potenzialmente dannosi per la salute dell’uomo. La necessità di elaborare un metodo per studiare tali litotipi nasce dall’evidente inadeguatezza della normativa in vigore e dall’esigenza di conoscere approfonditamente ambienti che, in presenza o meno di perturbazioni di origine antropica, possono costituire un rischio per la salute in presenza di recettori sensibili.
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