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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09062023-213048


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TONOLETTI, CHIARA
URN
etd-09062023-213048
Titolo
«Kommunismus»: storia della ricezione del bolscevismo in una rivista comunista viennese (1920-1921)
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTÀ
Relatori
relatore Prof. Battini, Michele
correlatore Prof. Di Donato, Michele
Parole chiave
  • comunismo
  • rivoluzione russa
  • Vienna communism
  • russian revolution
  • Vienna
Data inizio appello
28/09/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Cosa sapevano i militanti che confluirono nei partiti comunisti degli avvenimenti in corso nella Russia sovietica? Cosa ne pensavano? Per provare a rispondere si è partiti da un caso: la rivista «Kommunismus», uscita a Vienna tra il 1920 e il 1921. Grazie alle ricerche condotte presso l’RGASPI e l’Österreichisches Staatsarchiv da un gruppo di ricercatori viennesi, Verena Moritz e Hannes Leidinger, è stato possibile restituire la rivista al suo contesto: la Vienna del primo dopoguerra, che ospitava esuli comunisti dell’intera area ex k.u.k., nonché enti ed emissari del Komintern. Guardare al caso di questa rivista, e incrociarla con la storia prosopografica del comunismo, ha permesso di andare a indagare il mondo mentale e la concezione della politica di questi militanti, figure anche minori, ma forse tanto più indicative. I risultati sembrano dirci che gli uomini di «Kommunismus» sapevano, riguardo alla Russia sovietica e ai suoi artefici, i bolscevichi, non certo tutto, ma senz’altro molto più di quanto si possa pensare. Essi erano parte attiva e integrante della rete propagandistica dei bolscevichi, ma anche avidi lettori di notizie dalla Russia: una posizione che ne struttura l’immagine, parte idealizzata, parte realistica, della rivoluzione. Brevi articoli dedicati alle principali opere della socialdemocrazia, l’unica a sinistra che si proponga di dare in pubblico un proprio giudizio sull’operato dei bolscevichi, possono valere come indizi circa cosa essi ne pensavano. Nel rifiuto netto delle obiezioni di Karl Kautsky e Otto Bauer possiamo individuare un processo di avvicinamento organico al bolscevismo, processo che trova i suoi i fondamenti nell’impatto della prima guerra mondiale sulla cultura politica europea tutta.
What did militants entering communist parties know about Soviet Russia? What did they think about it? We tried to address these questions through a case study: The magazine «Kommunismus», published in Vienna between 1920 and 1921. Thanks to a Viennese research project, conducted by Verena Moritz and Hannes Leidinger at the archives RGASPI and the Österreichisches Staatsarchiv, we managed to set «Kommunismus» in context: post World War One Vienna, a city packed with communist exiles from the former k.u.k. area, plus Comintern offices and emissaries. The focus on this magazine, coupled with the use of prosopographical studies of communism, enabled us to enlighten the mental world and the conception of politics of these militants, often almost unknow, but perhaps all the more relevant. The results seem to be telling us that the men who wrote «Kommunismus» knew quite a lot about Soviet Russia and the Bolsheviks, certainly not everything, but still more then one would think. They actively participated to the Bolshevik propaganda network, but were avid readers of news from Russia too: a position that resulted in an image partly realistic, partly idealized of the revolution. Short articles dedicated to the main works of Social Democracy concerning Soviet Russia – a topic they were the only one on the left to publicly evaluate – may be interpreted as clues of what they thought about it. The almost violent rejection of Karl Kautsky’s and Otto Bauer’s objections to Bolshevism suggests an organic process that neared them to the Bolsheviks. A process that may best be explained by the broader shift in political culture caused by World War One in all of Europe.
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