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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09062023-163617


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BERNARDINI, COSIMO
URN
etd-09062023-163617
Titolo
Adenocarcinoma nasosinusale di tipo intestinale: studio retrospettivo di 45 casi operati presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Casani, Augusto Pietro
correlatore Dott. Dallan, Iacopo
Parole chiave
  • sopravvivenza
  • prognosi
  • chirurgia endoscopica
  • tumori maligni nasosinusali
  • adenocarcinoma nasosinusale di tipo intestinale
Data inizio appello
26/09/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/09/2093
Riassunto
I tumori maligni nasosinusali rappresentano il 3% dei tumori del tratto aereo-digestivo superiore. Tra i tumori del naso, gli adenocarcinomi sono il 27%, e la variante istopatologica di tipo intestinale ne rappresenta il 4,6%, essendo quindi un’entità molto rara. Perciò, rispetto ai tumori del naso, l’adenocarcinoma di tipo intestinale non è il più frequente a livello globale, ma risulta essere il più frequente in Europa. Sono più frequenti nel sesso maschile e hanno una stretta associazione con l’esposizione lavorativa alla polvere del legno e al cuoio. Hanno la caratteristica di avere elevata invasione locale, con basso tasso di metastasi ai linfonodi e a distanza. La recidiva locale a 5 anni è del 51% ed è la prima causa di mortalità per questi tumori. Ad oggi, il trattamento più indicato è la chirurgia endoscopica integrata a radio/chemioterapia, in base alla presentazione clinico-radiologica e istopatologica. Sembrano esserci molti fattori che influenzano la recidiva e la prognosi, tra cui l’invasione locale, l’espressione di microRNA, il tumor budding, determinati sottotipi istologici, la densità microvascolare, il PD-L1 e la presenza di linfociti; però, vista la rarità della malattia e la presenza di pochi studi a riguardo, non sono stati ancora definiti con certezza. L’obiettivo di questo studio è quello di analizzare i casi trattati presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria pisana, analizzandone i risultati e le prospettive future.
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