Tesi etd-09062017-165554 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GAUDIOSI, LUCA
URN
etd-09062017-165554
Titolo
Rischio multifattoriale nel tumore del colon-retto: valutazione dei fattori alimentari e biologici
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof. Fogli, Stefano
Parole chiave
- alimentazione
- carne rossa
- fattori di rischio
- tumore del colon
- virus.
Data inizio appello
04/10/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il cancro del colon-retto è una delle neoplasie più diffuse a livello mondiale, soprattutto nei paesi industrializzati, anche se le attuali tendenze mostrano un continuo aumento di incidenza nei paesi aventi un indice di sviluppo medio-alto, probabilmente in conseguenza di un’alimentazione e di uno stile di vita sempre più simili a quelli occidentali.
Lo stile di vita è, infatti, spesso chiamato in causa come principale fattore di aumento del rischio di tumore al colon. I fattori dietetici, e in particolare il consumo di carni rosse e d’insaccati, sembrano essere maggiormente coinvolti nel determinismo della malattia, mentre il consumo di frutta e verdure, carboidrati non raffinati e pesce, insieme ad una maggiore attività fisica ed al mantenimento del corretto peso forma rappresentano fattori protettivi.
I possibili meccanismi cancerogeni della carne rossa sono molteplici tra cui, l’elevato contenuto di grassi e proteine, il ferro eme e persino i metodi e i livelli di cottura delle carni. Secondo alcune ricerche realizzate dal virologo, premio Nobel, Harald Zur Hausen, sarebbe un’interazione sinergica, anche non concomitante, tra fattori chimici e biologici la causa principale del tumore del colon, oltre che del tumore alla mammella e del polmone (nei non fumatori). Ci sarebbe un sinergismo tra un’infezione transitoria o latente causata da possibili virus cancerogeni, relativamente termoresistenti, presenti nella carne di manzo cruda o poco cotta e alcune mutazioni indotte da idrocarburi policiclici aromatici, sviluppatisi durante la cottura della carne alla brace.
La ricerca delle cause responsabili della genesi del tumore del colon e lo studio delle possibili interazioni tra diversi fattori eziologici saranno quindi fondamentali nella definizione di linee guida e raccomandazioni per la realizzazione di programmi di prevenzione nazionali e regionali per contenere questa importante malattia.
Lo stile di vita è, infatti, spesso chiamato in causa come principale fattore di aumento del rischio di tumore al colon. I fattori dietetici, e in particolare il consumo di carni rosse e d’insaccati, sembrano essere maggiormente coinvolti nel determinismo della malattia, mentre il consumo di frutta e verdure, carboidrati non raffinati e pesce, insieme ad una maggiore attività fisica ed al mantenimento del corretto peso forma rappresentano fattori protettivi.
I possibili meccanismi cancerogeni della carne rossa sono molteplici tra cui, l’elevato contenuto di grassi e proteine, il ferro eme e persino i metodi e i livelli di cottura delle carni. Secondo alcune ricerche realizzate dal virologo, premio Nobel, Harald Zur Hausen, sarebbe un’interazione sinergica, anche non concomitante, tra fattori chimici e biologici la causa principale del tumore del colon, oltre che del tumore alla mammella e del polmone (nei non fumatori). Ci sarebbe un sinergismo tra un’infezione transitoria o latente causata da possibili virus cancerogeni, relativamente termoresistenti, presenti nella carne di manzo cruda o poco cotta e alcune mutazioni indotte da idrocarburi policiclici aromatici, sviluppatisi durante la cottura della carne alla brace.
La ricerca delle cause responsabili della genesi del tumore del colon e lo studio delle possibili interazioni tra diversi fattori eziologici saranno quindi fondamentali nella definizione di linee guida e raccomandazioni per la realizzazione di programmi di prevenzione nazionali e regionali per contenere questa importante malattia.
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