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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09062016-170314


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
IACOBELLI, CHIARA
URN
etd-09062016-170314
Titolo
Monitoraggio dinamico delle mutazioni nel DNA tumorale circolante di pazienti affetti da tumore del polmone non a piccole cellule in terapia con inibitori di tirosin-chinasi
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof. Danesi, Romano
relatore Prof. Calderone, Vincenzo
Parole chiave
  • DNA tumorale circolante
  • NSCLC
  • resistenza farmacologica
  • TKIs
Data inizio appello
13/10/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/10/2086
Riassunto
Tumori caratterizzati dalla stessa istologia possono avere diversa prognosi e diversa risposta al trattamento, a dimostrazione del fatto che sono malattie eterogenee e multifattoriali. Tramite selezione clonale il tumore favorisce la proliferazione delle cellule recanti le alterazioni genetiche utili per la sua crescita e sviluppo, inducendo invece apoptosi in coloro che non le hanno. Attualmente, nella pratica clinica la valutazione delle alterazioni molecolari suscettibili di terapia target e le resistenze ai trattamenti farmacologici avviene tramite biopsia. Tuttavia, tale tecnica presenta degli svantaggi, in quanto non sempre è praticabile, è invasiva, può causare l'accidentale migrazione di cellule tumorali dal sito primario in circolo, la conservazione del campione può degradare il DNA da analizzare, ma soprattutto non è in grado di cogliere l’eterogeneità del tumore. A tal riguardo, un metodo alternativo alle ripetute biopsie è rappresentato dalla rilevazione del DNA tumorale circolante (ctDNA) che può essere isolato nel siero o nel plasma dei pazienti affetti da neoplasia ed i cui livelli risultano essere più alti rispetto a quelli rilevati nei soggetti sani. Il ctDNA verrebbe rilasciato in seguito a fenomeno di necrosi, apoptosi e secrezione e viene distinto dalla controparte normale per la presenza di mutazioni e alterazioni genetiche tipiche delle cellule cancerose o pre-cancerose e che non sono evidenziabili nel DNA derivante da cellule sane. Pertanto, l’analisi del ctDNA rappresenta ciò che viene definita “biopsia liquida”, ossia una metodica utile per la caratterizzazione molecolare delle cellule cancerose e per l’identificazione di aberrazioni molecolari specifiche della neoplasia, con il vantaggio, rispetto ad una biopsia classica, di una ridotta invasività. Inoltre, la biopsia liquida può risultare utile nella definizione di meccanismi di resistenza a farmaci biologici per specifici target molecolari, permettendo, durante il trattamento, il monitoraggio dell’insorgenza di cloni selezionati dalla pressione selettiva del farmaco.
Attualmente, il carcinoma polmonare rappresenta nel mondo la prima causa di morte per cancro. Numerosi studi di biologia cellulare e molecolare hanno permesso di stabilire che il processo di cancerogenesi polmonare è multifasico ed evolve in seguito all'accumulo di lesioni genetiche somatiche multiple (10-20 diverse mutazioni) e sequenziali. Dal punto di vista istologico, circa l’85% dei casi di carcinoma polmonare è del tipo non a piccole cellule (Non Small Cell Lung Cancer, NSCLC). La valutazione delle mutazioni “attivanti” che interessano il gene codificante per il recettore del fattore di crescita epiteliale (EGFR) ha permesso di stratificare un sottogruppo di pazienti affetti da NSCLC, caratterizzati da un comportamento biologico peculiare della patologia e per i quali sono disponibili farmaci a target therapy in grado di bloccare la specifica alterazione individuata. In particolare, tali pazienti sono candidati a ricevere un trattamento con farmaci inibitori tirosin chinasici (TKIs), quali erlotinib, gefitinib e afatinib quando EGFR+. Tuttavia, è stato osservato che nell’arco di 10-12 mesi, la neoplasia è in grado di sviluppare resistenza al trattamento farmacologico. Tale evento sarebbe da ascrivere all’insorgenza, sotto la pressione selettiva dei TKIs, di cloni caratterizzati da aberrazioni genomiche che conferiscono alle cellule neoplastiche la capacità di proliferare e sopravvivere nonostante la presenza del farmaco. Sulla base di queste evidenze, scopo del presente studio è di analizzare l’andamento nel tempo delle alterazioni molecolari attivanti e della comparsa di mutazioni secondarie responsabili di resistenza in pazienti con neoplasia polmonare in trattamento con target therapy, al fine di ottimizzare il trattamento antineoplastico. A tal riguardo, l’analisi del ctDNA isolato dal plasma di pazienti affetti da NSCLC verrà condotta con sistema droplet digital PCR™ QX100™ (ddPCR), che permetterà un’analisi estremamente sensibile e precisa degli acidi nucleici, consentendo la rilevazione di alleli mutati che differiscono per un singolo nucleotide e l’analisi di espressione genica.
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