Tesi etd-09062012-150555 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
DE ROSA, FRANCESCO RUBINO
URN
etd-09062012-150555
Titolo
La crisi della Grecia: cause e possibili soluzioni all'interno dell'area euro
Dipartimento
ECONOMIA
Corso di studi
FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
relatore Prof.ssa Ruiz, Maria Laura
Parole chiave
- crisi
- debito pubblico
- Grecia
Data inizio appello
11/10/2012
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nel primo capitolo sono state analizzati gli aspetti della crisi attuale della Grecia. Dopo un periodo (2001-2008) di crescita annua costante del 4,1% del PIL, la crisi economica che prese avvio nei primi mesi del 2008 mise a nudo le debolezze dell’economia ellenica. Non è solo il debito pubblico elevato, ma anche una bassa competitività ed una corruzione dilagante che hanno portato alla situazione attuale. L’analisi ha riguardato anche l’effetto Olimpiadi di Atene 2004; attraverso due modelli [Aravossis, Tatsiopoulos, Tolis, Trizalis (2010); Kasimati, Dawson (2009)] è stato studiato l’impatto sull’economia del paese, riscontrando effetti positivi quasi esclusivamente nel breve periodo. In seguito è stato effettuata un’indagine sullo sviluppo economico ellenico dal 1963 al 2010 per comprenderne le peculiarità. Successivamente è stato valutato il sistema bancario greco inserendolo nel contesto europeo ed effettuando un confronto con i sistemi dei paesi membri. Tra i fattori negativi che caratterizzano il paese si inseriscono clientelismo, disinformazione e corruzione che limitano lo sviluppo del paese. L’ingresso della Grecia nell’euro è avvenuta grazie a trucchi contabili e all’utilizzo della finanza creativa, che se in un primo momento ha nascosto parte del debito greco, ha successivamente contribuito all’incremento dello stesso. L’indagine è proseguita con un’analisi del mercato del lavoro greco, individuando gli elementi che ostacolano l’ingresso di capitali stranieri. Sono state poi individuate le conseguenza più dirette della crisi; in particolare ci si è soffermati sulla possibilità di default del paese attraverso lo studio dei “credit default swaps”, uno strumento di interpretazione del mercato utilizzato per comprendere le dinamiche del debito sovrano. Infine è stata verificata la possibilità di contagio degli altri membri dell’eurozona, concentrandosi sui rischi per i PIIGS, alla luce degli stress test del 2010 e degli effetti della crisi greca nei paesi del Sud Est Europa.
Nel secondo capitolo sono state analizzate le conseguenze della crisi ellenica evidenziando anche le misure adottate per fronteggiarla. Il 9 Marzo del 2012 la Grecia ha ristrutturato in parte il proprio debito ma la strada della ristrutturazione potrebbe essere percorsa nuovamente. Le modalità di ristrutturazione sono diverse e comprendono principalmente il semidefault unilaterale, il buyback oppure lo swap tra debito senior e junior con una diversa ripartizione di oneri tra creditori e debitori. Gli economisti Fahrholz - Wojcik (2010) utilizzando la teoria dei giochi hanno implementato un modello che evidenzia le debolezze dell’Unione Economica e Monetaria in termini di coordinamento politico e di governance. L’esistenza di una maggiore disciplina di bilancio favorirebbe il rafforzamento dell’Unione. Per contrastare la crisi greca ed evitare il contagio di paesi come Spagna e Irlanda il 9 Maggio del 2010 è stato creato dai paesi membri dell’Unione il Fondo salva-stati con l’obiettivo di aiutare i paesi membri in difficoltà. Per rafforzare la collaborazione all’interno dell’Unione Europea e promuovere la crescita economica è stato poi varato il Patto per l’Euro, rafforzando inoltre la disciplina fiscale tramite il Patto di Stabilità e Crescita. Nel capitolo è stata poi analizzata l’UME come area valutaria ottimale secondo la teoria analizzata da Robert Mundell e sono state evidenziate le debolezze di un sistema come quello europeo in cui manca il coordinamento delle politiche fiscali. Nel Febbraio del 2011 al fine di promuovere la crescita è stata avanzata l’ipotesi di utilizzare dei project bond per mezzo di finanziamenti da parte della Banca Europea degli Investimenti (BEI) e dell’Unione Europea. È stato esaminato il Fiscal Compact approvato il 30 Gennaio del 2012 con l’obiettivo di rafforzare le politiche di bilancio europee; l’indagine è proseguita trattando delle possibilità che il paese esca dall’euro, considerando le difficoltà legali di un abbandono della moneta unica e le opinioni favorevoli e contrarie. È stato poi effettuato un confronto tra la crisi del debito sovrano ellenico con la crisi che investì l’Argentina all’inizio del 2000; infine sono stati presi in esame gli ultimi interventi per contrastare la crisi.
Nel secondo capitolo sono state analizzate le conseguenze della crisi ellenica evidenziando anche le misure adottate per fronteggiarla. Il 9 Marzo del 2012 la Grecia ha ristrutturato in parte il proprio debito ma la strada della ristrutturazione potrebbe essere percorsa nuovamente. Le modalità di ristrutturazione sono diverse e comprendono principalmente il semidefault unilaterale, il buyback oppure lo swap tra debito senior e junior con una diversa ripartizione di oneri tra creditori e debitori. Gli economisti Fahrholz - Wojcik (2010) utilizzando la teoria dei giochi hanno implementato un modello che evidenzia le debolezze dell’Unione Economica e Monetaria in termini di coordinamento politico e di governance. L’esistenza di una maggiore disciplina di bilancio favorirebbe il rafforzamento dell’Unione. Per contrastare la crisi greca ed evitare il contagio di paesi come Spagna e Irlanda il 9 Maggio del 2010 è stato creato dai paesi membri dell’Unione il Fondo salva-stati con l’obiettivo di aiutare i paesi membri in difficoltà. Per rafforzare la collaborazione all’interno dell’Unione Europea e promuovere la crescita economica è stato poi varato il Patto per l’Euro, rafforzando inoltre la disciplina fiscale tramite il Patto di Stabilità e Crescita. Nel capitolo è stata poi analizzata l’UME come area valutaria ottimale secondo la teoria analizzata da Robert Mundell e sono state evidenziate le debolezze di un sistema come quello europeo in cui manca il coordinamento delle politiche fiscali. Nel Febbraio del 2011 al fine di promuovere la crescita è stata avanzata l’ipotesi di utilizzare dei project bond per mezzo di finanziamenti da parte della Banca Europea degli Investimenti (BEI) e dell’Unione Europea. È stato esaminato il Fiscal Compact approvato il 30 Gennaio del 2012 con l’obiettivo di rafforzare le politiche di bilancio europee; l’indagine è proseguita trattando delle possibilità che il paese esca dall’euro, considerando le difficoltà legali di un abbandono della moneta unica e le opinioni favorevoli e contrarie. È stato poi effettuato un confronto tra la crisi del debito sovrano ellenico con la crisi che investì l’Argentina all’inizio del 2000; infine sono stati presi in esame gli ultimi interventi per contrastare la crisi.
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