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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09062006-171716


Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Cerretti, Alessandro
Indirizzo email
cerretti.alessandro@yahoo.it
URN
etd-09062006-171716
Titolo
Studio geologico, geomorfologico, e realizzazione di una carta litotecnica dell’area di Vernazza (Cinque Terre, La Spezia).
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE GEOLOGICHE
Relatori
Relatore Prof. Puccinelli, Alberto
Parole chiave
  • studio geologico-geomorfologico
  • Cinque Terre
  • carta litotecnica
Data inizio appello
22/09/2006
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’obiettivo di questa tesi è lo studio geologico e geomorfologico di un tratto della costa delle Cinque Terre (Liguria, Italia), compreso tra Corniglia e Vernazza, e del versante sovrastante ad esso, con lo scopo di individuare le forme del rilievo e i fenomeni franosi che caratterizzano quest’area soggetta al dissesto.
Dal punto di vista litotecnico, si sono poi esaminati nel dettaglio gli ammassi rocciosi che costituiscono l’area, eseguendo su di essi prove in situ (es: martello di Schmidt, test di Markland) e test di laboratorio (es: Point Load Test) che hanno permesso di ricavare i parametri fisico-meccanici necessari per una loro caratterizzazione geomeccanica.
Le rocce affioranti nell’area, a seconda delle loro caratteristiche meccaniche, sono state raggruppate in unità litologico-tecniche secondo la classificazione proposta nell’ambito del Progetto V.E.L. per la provincia della Spezia.
Sono state realizzate due carte in scala 1:5000: la prima, geologico-geomorfologica, illustra l’ubicazione, l’estensione e lo stato di attività di tutte le frane presenti; la seconda, litologico-
-tecnica, è stata ricavata dalla precedente alla luce dei risultati dei test effettuati sulle rocce, e quindi in essa non sono rappresentate formazioni geologiche, ma litotecniche, cioè costituite da rocce con le stesse caratteristiche meccaniche, indipendentemente dalla formazione geologica cui appartengono.
In conclusione, confrontando le due carte, è stato possibile individuare le zone in cui l’assetto geomorfologico, le caratteristiche litotecniche delle rocce e la presenza di frane presistenti rendono probabile un innesco o una riattivazione di fenomeni franosi.
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