• Pubblico Ministero
• curatore speciale
• processo civile

Il presente elaborato si propone di andare ad esaminare le funzioni esercitate dal Pubblico Ministero e dal curatore speciale a tutela degli interessi del minore, ponendo particolare attenzione all'evoluzione che è stata apportata a seguito delle riforme che si sono succedute. Partendo dalle origini dell’istituto del Pubblico Ministero, che possiamo collocare in Francia agli inizi del XIV secolo, riscontriamo un ruolo di difesa esercitata dai procuratori e avvocati del re a tutela di quest’ultimo. La funzione di Pubblico Ministero, come la intendiamo noi oggi, viene riconosciuta nel momento in cui vengono attribuite funzioni pubbliche al procuratore del re, il quale è chiamato a vegliare sull’osservanza delle leggi. Inoltre, è stato analizzato il fondamentale principio di tassatività dell’azione del Pubblico Ministero, sottolineando, dunque, un obbligo di intervento nei casi tassativamente previsti dalla legge.
Nel corso dell’elaborato una cautela particolare è stata posta nei confronti del minore, titolare di diritti indisponibili, il quale deve sempre essere tutelato nel suo superiore interesse.
Successivamente, è stata descritta la figura del Pubblico Ministero nei procedimenti relativi alla famiglia, sottolineando la maggiore centralità dello stesso a seguito della Riforma Cartabia, essendo parte formale nel processo ma potendo acquisire anche la veste di parte processuale autonoma legittimato nell’esercizio dell’azione civile.
Sono stati esaminati i vari ruoli esercitati dal curatore speciale in riferimento alle varie azioni, potendo così evidenziare una nomina necessaria dello stesso al sorgere di un conflitto di interessi.
Concludendo, l’elaborato ha raggiunto lo scopo di mettere in luce il continuo intreccio tra la figura del Pubblico Ministero e quella del curatore speciale, ciò in virtù del potere di nomina del curatore speciale riconosciuto, in molti casi, in capo al Pubblico Ministero.