Tesi etd-09052023-161104 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PEPE, CESARE
URN
etd-09052023-161104
Titolo
Sonno e IBD: valutazione della qualità del sonno in pazienti in terapia biologica
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore de Bortoli, Nicola
correlatore Ceccarelli, Linda
correlatore Ceccarelli, Linda
Parole chiave
- IBD
- sonno
Data inizio appello
26/09/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/09/2093
Riassunto
Premessa: le Malattie Croniche Infiammatorie Intestinali sono delle patologie croniche a carattere immunomediato che colpiscono il tratto gastrointestinale.
Le manifestazioni cliniche si caratterizzano per l’alternanza di periodi di remissione e di attività.
Il sonno, la cui relazione con il sistema immunitario è già dimostrata, si pone in una relazione di reciprocità con le MICI, in quanto potrebbe condizionare l’andamento della patologia e, a sua volta, alterarsi nel momento in cui la malattia va incontro a riacutizzazione o remissione.
Obiettivo di questo lavoro è quello di indagare, mediante l’uso di questionari e dati oggettivi, riguardo un cambiamento della qualità del sonno in una coorte monocentrica di pazienti che si sottopongono a trattamento con un farmaco biologico (Infliximab, Adalimumab, Ustekinumab, Vedolizumab, Tofacitinib).
Metodi: studio trasversale monocentrico in cui sono stati arruolati pazienti con diagnosi di MICI presso l’ambulatorio delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali dell’ Unità Operativa di Gastroenterologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana.
Per ogni paziente sono stati raccolti alcuni dati che l’analisi statistica ha, successivamente, confrontato al tempo T0 (prima dell’inizio dell’induzione) e al tempo T1 (fine periodo di induzione); tali dati riguardano l’attività di malattia biochimica (calprotectina fecale e la proteina-C reattiva), la percezione soggettiva dell’attività di malattia (Harvey-Bradshaw Index e Partial Mayo Score), la qualità della vita (GAD-7, PHQ-9, sIBDQ) e il sonno; quest’ultimo è stato valutato sia attraverso dei questionari autovalutativi
(STOP-BANG, PSQI, rMEQ), sia attraverso i dati forniti dall’actigrafo Fitbit (Wake After Sleep Onset, Total Sleep Time, Sleep Efficenty, Sleep Regularity Index).
Risultati: sono stati arruolati 10 pazienti con diagnosi di MICI (F=60%, età media 36 anni, durata mediana di malattia di 6 anni, fumatori/ex fumatori=60%).
I risultati dell’analisi statistica non hanno individuato nulla di significativo, ma hanno permesso, attraverso un’attenta valutazione del database e del protocollo, di andare ad individuare alcuni errori che possono aver influito sullo studio: è stato possibile evidenziare come alcuni pazienti del campione eseguissero un trattamento con corticosteroidi nel periodo precedente all’inizio dell’induzione, motivo per il quale alcuni valori riguardanti l’attività di malattia al T0 potrebbero risultare alterati.
Da ciò è partito un ulteriore studio su un sottogruppo del campione originario che ha selezionato unicamente i pazienti che al tempo T0 avessero positività ai questionari autovalutativi sull’attività di malattia (HBI o PMS) e valore di calprotectina e proteina-C reattiva indicativo della presenza di attività biochimica.
Attraverso tale metodica si è sottoposto alle stesse analisi statistiche utilizzate per il campione originario, una coorte di 4 pazienti.
Conclusioni: l’analisi statistica conferma quanto ipotizzato nelle righe precedenti:
il confronto tra il tempo T0 e il tempo T1 ha permesso di evidenziare una significatività statistica (p-value <0,05) non solo per gli indici oggettivi e soggettivi di attività di malattia, ma anche per un dato che viene rilevato dall’actigrafo, ovvero il Total Sleep Time (TST).
Andando nello specifico, i pazienti sembrerebbero guadagnare mediamente circa 77 minuti di sonno per notte; questo rappresenta sicuramente un risultato incoraggiante che permetterà, sicuramente attraverso un aumento del campione analizzato, di approfondire maggiormente la relazione tra il sonno e le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali.
Le manifestazioni cliniche si caratterizzano per l’alternanza di periodi di remissione e di attività.
Il sonno, la cui relazione con il sistema immunitario è già dimostrata, si pone in una relazione di reciprocità con le MICI, in quanto potrebbe condizionare l’andamento della patologia e, a sua volta, alterarsi nel momento in cui la malattia va incontro a riacutizzazione o remissione.
Obiettivo di questo lavoro è quello di indagare, mediante l’uso di questionari e dati oggettivi, riguardo un cambiamento della qualità del sonno in una coorte monocentrica di pazienti che si sottopongono a trattamento con un farmaco biologico (Infliximab, Adalimumab, Ustekinumab, Vedolizumab, Tofacitinib).
Metodi: studio trasversale monocentrico in cui sono stati arruolati pazienti con diagnosi di MICI presso l’ambulatorio delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali dell’ Unità Operativa di Gastroenterologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana.
Per ogni paziente sono stati raccolti alcuni dati che l’analisi statistica ha, successivamente, confrontato al tempo T0 (prima dell’inizio dell’induzione) e al tempo T1 (fine periodo di induzione); tali dati riguardano l’attività di malattia biochimica (calprotectina fecale e la proteina-C reattiva), la percezione soggettiva dell’attività di malattia (Harvey-Bradshaw Index e Partial Mayo Score), la qualità della vita (GAD-7, PHQ-9, sIBDQ) e il sonno; quest’ultimo è stato valutato sia attraverso dei questionari autovalutativi
(STOP-BANG, PSQI, rMEQ), sia attraverso i dati forniti dall’actigrafo Fitbit (Wake After Sleep Onset, Total Sleep Time, Sleep Efficenty, Sleep Regularity Index).
Risultati: sono stati arruolati 10 pazienti con diagnosi di MICI (F=60%, età media 36 anni, durata mediana di malattia di 6 anni, fumatori/ex fumatori=60%).
I risultati dell’analisi statistica non hanno individuato nulla di significativo, ma hanno permesso, attraverso un’attenta valutazione del database e del protocollo, di andare ad individuare alcuni errori che possono aver influito sullo studio: è stato possibile evidenziare come alcuni pazienti del campione eseguissero un trattamento con corticosteroidi nel periodo precedente all’inizio dell’induzione, motivo per il quale alcuni valori riguardanti l’attività di malattia al T0 potrebbero risultare alterati.
Da ciò è partito un ulteriore studio su un sottogruppo del campione originario che ha selezionato unicamente i pazienti che al tempo T0 avessero positività ai questionari autovalutativi sull’attività di malattia (HBI o PMS) e valore di calprotectina e proteina-C reattiva indicativo della presenza di attività biochimica.
Attraverso tale metodica si è sottoposto alle stesse analisi statistiche utilizzate per il campione originario, una coorte di 4 pazienti.
Conclusioni: l’analisi statistica conferma quanto ipotizzato nelle righe precedenti:
il confronto tra il tempo T0 e il tempo T1 ha permesso di evidenziare una significatività statistica (p-value <0,05) non solo per gli indici oggettivi e soggettivi di attività di malattia, ma anche per un dato che viene rilevato dall’actigrafo, ovvero il Total Sleep Time (TST).
Andando nello specifico, i pazienti sembrerebbero guadagnare mediamente circa 77 minuti di sonno per notte; questo rappresenta sicuramente un risultato incoraggiante che permetterà, sicuramente attraverso un aumento del campione analizzato, di approfondire maggiormente la relazione tra il sonno e le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali.
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