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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09052020-123028


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MORETTI, GIACOMO
URN
etd-09052020-123028
Titolo
Il ruolo del C.d.a. e del Collegio Sindacale alla luce del rinnovato art. 2086 c.2 cc
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Prof.ssa Abu Awwad, Amal
Parole chiave
  • adeguati assetti
  • art. 2086 c.2 cc
  • c.d.a.
  • codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza
  • collegio sindacale
  • gestione anticipata della crisi
  • procedure di allerta.
Data inizio appello
05/10/2020
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo scopo del presente elaborato consiste nell’illustrare le più rilevanti novità introdotte ad opera del D.Legisl. n.14 del 12 Gennaio 2019, meglio noto come Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, in particolare per quanto concerne la funzione ed i compiti attribuiti agli organi sociali. A titolo introduttivo viene compiuto un percorso idoneo a fornire una sintesi dell’evoluzione storica sia del pensiero che delle forme di produzione normativa adottate dal legislatore italiano sulla materia concorsuale e del diritto commerciale, per quanto attinente alle fattispecie di prossimità o di avvicinamento al dissesto delle imprese. Vengono ripresi brevemente i tratti principali della Riforma del diritto societario del 2003, passando poi ad esaminare gli interventi della Commissione Trevisanato e dei successivi testi di legge volti a rivedere e modificare le disposizioni relative alle procedure concorsuali. Il tutto avendo cura di sottolineare il progressivo affermarsi degli intenti di anticipazione nelle attività di emersione e gestione della crisi d’impresa, culminati poi nell’operato della Commissione Rordof. Quest’ultima, sullo sfondo delle linee guida tracciate dalla celebre Legge Delega n.155 del 2017, ha dato avvio al processo nomofilattico che ha condotto alla stesura del Codice della Crisi d’Impresa, testo di legge che formalizza la volontà di razionalizzare, in uno sforzo riformista organico, tutta la disciplina rientrante sotto la definizione ormai arcaica di “diritto fallimentare”. Nell’ambito delle molteplici novità contenute nel Decreto, alla cui elencazione faremo cenno, è possibile ritrovare una sezione di disposizioni modificative del dettato del Codice Civile, attinenti alle norme sull’esercizio del potere di gestione in chiave societaria, oltre che dei più ridotti limiti di obbligatorietà per l’adozione dell’organo di controllo. Ed è qui che si colloca l'essenza del nuovo comma 2 dell’art. 2086 cc, il quale riprende un concetto già noto nel nostro ordinamento quale la cura degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili dell’impresa, ma attribuisce altresì ai medesimi un rinnovato valore : quello di operare in veste di tempestivi campanelli d’allarme volti a segnalare in modo precoce i primi sintomi di un dissesto all’orizzonte. Dunque la prospettiva mirante ad anticipare la crisi transita necessariamente dall’adeguatezza dei citati assetti, la cui predisposizione e valutazione chiama in causa l'attività e le connesse responsabilità degli organi sociali, in particolare quelli di gestione e di controllo. L’analisi prosegue dunque con una rappresentazione dei cambiamenti operati dal legislatore del 2019 sui compiti in primo luogo degli amministratori, mostrandone le differenze rispetto al quadro normativo precedente, nonché il conseguente inasprimento delle casistiche di inadempimento e di condotta negligente avverso alle quali è possibile promuovere un’azione. A seguire l’attenzione si sposterà sui controllori della società, guardando in primis al collegio sindacale, oltre che in aggiunta alle attribuzioni dei revisori legali dei conti che presentano punti di contatto con i fenomeni di crisi. La disamina ivi condotta finirà per mostrare gli organi sopra indicati come gli autentici protagonisti dell’allerta, riferendosi con una simile espressione ai meccanismi volti ad adottare rapide contromisure ai primi segnali di difficoltà dell’iniziativa imprenditoriale. Per esigenze di completezza, anche ai fini di consentire al lettore di compenetrare al meglio la portata innovativa dell’intervento di Riforma della materia concorsuale, in chiusura dell’elaborato viene proposta una indicazione in chiave critica degli istituti del medesimo Codice della Crisi capaci di sollevare i maggiori spunti di dibattito sul piano dottrinale, avendo cura di riportare i diversi orientamenti formulatisi finora. Inoltre, compiendo uno sforzo in ottica di analisi comparata, verrà affrontato un parallelismo con le disposizioni di legge contenute negli ordinamenti giuridici esteri sempre sul tema dell’emersione e gestione del dissesto d’impresa, trattando quelle previsioni che meglio di altre, specie nella tradizione giuridica statunitense, britannica e francese sono state oggetto di uno studio di tipo “benchmark” da parte del legislatore italiano. Dal raffronto sarà possibile mostrare meglio peculiarità e carenze del modello nazionale per la gestione della crisi, tentando di fornire in chiusura delle interessanti prospettive e spunti di riflessione per la futura evoluzione del pensiero normativo in materia.
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