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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09052020-113640


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BARTOLI, GRETA
URN
etd-09052020-113640
Titolo
Il romanzo della Madre. Rappresentazioni narrative novecentesche della figura materna: Aleramo, de Céspedes, Morante, Ferrante
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
ITALIANISTICA
Relatori
relatore Prof. Zatti, Sergio
correlatore Prof.ssa Andreoni, Annalisa
Parole chiave
  • femminismo
  • materno
  • Novecento
  • psicanalisi
  • scrittrici
Data inizio appello
28/09/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
L’elaborato si propone di analizzare quattro romanzi delle quattro scrittrici novecentesche Aleramo, de Céspedes, Morante e Ferrante, focalizzandosi sulla rappresentazione e sulle idee che ciascuna di esse propone circa la figura ed il ruolo materni. Dopo aver analizzato le principali teorie psicanalitiche sulla figura materna prodotte rispettivamente dal sistema freudiano e kleniano, l’elaborato si concentra sull’enorme ribaltamento di prospettive che avviene a partire dagli anni Settanta osservando principalmente come il femminismo italiano sull’influenza di quello francese incontra e rilegge la psicanalisi di matrice freudiana e lacaniana. Se di Aleramo si è tentato di mostrare l’azione precorritrice sulla necessità di rivendicare l’importanza del materno liberandolo da un’adesione incondizionata a un modello omologante e di auto-annullamento nel sacrificio, con de Céspedes il recupero dell’importanza del materno passa dal riconoscerne la pregnanza della figura e degli insegnamenti per il futuro della figlia. Seguendo le evoluzioni del pensiero femminista sul materno, con Ferrante è stato esplicitato il percorso che la figlia compie nella letteratura italiana a partire dagli anni Ottanta andando alla riscoperta del legame, del linguaggio, del corpo e della figura materni con lo scopo finale di ritrovare se stessa. Morante invece ha aiutato a comprendere un percorso alternativo rispetto alla prima intransigenza verso il materno dimostrata dal femminismo italiano, attraverso la sua opera infatti è stata analizzata l’antesignana rivalutazione della figura materna e soprattutto del suo mistero ingombrante e ambiguo.
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