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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09052018-083051


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
FILIDEI, FRANCESCO
URN
etd-09052018-083051
Titolo
L'influenza di Sirt-1 sulla disfunzione endoteliale nell'obesità è mediata dall'attività della ossido nitrico sintasi endoteliale e dal controllo dello stress ossidativo di origine mitocondriale
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Taddei, Stefano
correlatore Dott. Masi, Stefano
Parole chiave
  • sirtuine
  • Obesità
  • malattia cardiovascolare
  • disfunzione endoteliale
  • stress ossidativo
Data inizio appello
25/09/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’obesità è divenuta, negli ultimi decenni, una condizione sempre più prevalente fino ad assumere i caratteri di una vera e propria pandemia. Si tratta di una condizione associata strettamente allo sviluppo di malattie neoplastiche, malattie neurodegenerative, ma soprattutto diabete mellito e patologie cardiovascolari.
La malattia cardiovascolare rappresenta la prima causa di morte nel mondo occidentale, causando il 45% circa di tutte le morti in Europa.
Il substrato anatomopatologico che, nella maggior parte dei casi, giustifica la relazione tra i fattori di rischio descritti e la malattia cardiovascolare è rappresentato di fatto dall’aterosclerosi,
una condizione di ispessimento e perdita di elasticità delle arterie caratterizzata dalla presenza di placche ateromatose.
L’ipotesi patogenetica dominante è quella della reazione al danno, per cui l’aterosclerosi sarebbe una risposta infiammatoria riparativa della parete arteriosa a un danno a carico dell’endotelio; la progressione della lesione avviene per via delle continue interazioni tra lipoproteine modificate, macrofagi derivati dai monociti, linfociti T e normali costituenti della parete arteriosa.
Secondo la teoria della reazione al danno, il danno endoteliale rappresenta il momento patogenetico iniziale dell’aterosclerosi; si è osservato, peraltro, che le lesioni precoci originano in sedi con endotelio morfologicamente indenne. Questo ha suggerito che il processo aterosclerotico non debba necessariamente prevedere un danno a carico dell’endotelio, ma che anche un semplice cambiamento della funzione delle cellule endoteliali, come risultato dell’esposizione a fattori di rischio cardiovascolare, potrebbe promuovere il processo aterosclerotico.
Col termine di “disfunzione endoteliale” ci si riferisce a un fenotipo alterato dell’endotelio caratterizzato da ridotta biodisponibilità di NO, aumentato stress ossidativo, elevata espressione di fattori pro-infiammatori e pro-trombotici, e alterata vasoreattività a stressors endotelio-dipendenti.
È noto da tempo che l’obesità è associata con una disfunzione endoteliale caratterizzata da una ridotta disponibilità di NO e da uno squilibrio tra il sistema di NO e il sistema di ET-1, e sembra che il collegamento tra lo squilibrio del sistema del NO e la disfunzione endoteliale sia rappresentato dallo stress ossidativo.
Negli ultimi anni, sono stati compiuti numerosi studi, su modelli animali e sull'uomo, sulle sirtuine, una famiglia di istone deacetilasi che sembrano avere un ruolo protettivo dalla patologia cardiovascolare. In particolare, Sirt1 è in grado di attenuare i processi infiammatori e lo sviluppo di stress ossidativo in diversi modi, alcuni dei quali coinvolgono i mitocondri e la proteina p66Shc.
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