Tesi etd-09052017-222806 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ZITO, MARCO
URN
etd-09052017-222806
Titolo
Valutazione di nuovi formulati feromonici per il controllo di Lepidotteri ed Emitteri in vigneti della Maremma
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Prof. Lucchi, Andrea
Parole chiave
- entomologia viticola
- gestione integrata
- pest
Data inizio appello
09/10/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Dagli anni ’90 il mercato ha dato sempre più importanza alla sostenibilità della filiera agroalimentare dalla materia prima al prodotto finito. La comunità europea ha favorito un atteggiamento più attento delle aziende riguardo a questo aspetto : sia ritirando dal mercato insetticidi tradizionali non selettivi e sia sostenendo economicamente approcci più sostenibili all’agricoltura, come ad esempio i finanziamenti per la conduzione biologica e le misure “greening”.
Questo trend ha obbligato le aziende a cercare nuovi approcci nella gestione delle colture agrarie ed una nuova modalità di controllo degli insetti dannosi e delle malattie della vite. In viticoltura, questi cambiamenti hanno portato all’adozione della pratica nota come controllo integrato o IPM (Integrated Pest Management). Il controllo integrato è una modalità di gestione delle colture che di per sé non esclude l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi, ma tende ad integrare in modo armonico le diverse tecniche di controllo disponibili con una predilezione per quelle più sostenibili ed ecologicamente accettabili. Un esempio di approccio integrato è l’utilizzo di insetticidi selettivi affiancato all’utilizzo di insetti antagonisti, parassitoidi o predatori, dell’insetto target, e all’impiego dei feromoni per il monitoraggio o per il controllo diretto con il ricorso alla confusione sessuale. Quest’ultima, rilasciando nel campo coltivato un analogo sintetico del feromone della femmina, mira ad impedire o ritardare l’incontro tra i sessi, riducendo così la deposizione di uova fertili e, di conseguenza, il numero di individui della generazione successiva di un dato insetto dannoso. In viticoltura le prime esperienze di lotta tramite la confusione sessuale sono state portate avanti contro la tignoletta della vite (Lobesia botrana), ad oggi l’efficacia del trattamento ha portato ad una diffusione su larga scala su tutto il territorio nazionale di questo metodo di lotta non solo per la L. botrana ma anche per altri insetti dannosi del vigneto, un tempo ritenuti di importanza secondaria, come il Planoccoccus ficus della famiglia degli Pseudococcidi e un altro lepidottero la Cryptobables gnidiella. Questi due insetti insieme alla tignoletta, rappresentano la preoccupazione principale dei viticoltori del litorale maremmano. La loro crescente diffusione e l’aumento della superficie.
Questo trend ha obbligato le aziende a cercare nuovi approcci nella gestione delle colture agrarie ed una nuova modalità di controllo degli insetti dannosi e delle malattie della vite. In viticoltura, questi cambiamenti hanno portato all’adozione della pratica nota come controllo integrato o IPM (Integrated Pest Management). Il controllo integrato è una modalità di gestione delle colture che di per sé non esclude l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi, ma tende ad integrare in modo armonico le diverse tecniche di controllo disponibili con una predilezione per quelle più sostenibili ed ecologicamente accettabili. Un esempio di approccio integrato è l’utilizzo di insetticidi selettivi affiancato all’utilizzo di insetti antagonisti, parassitoidi o predatori, dell’insetto target, e all’impiego dei feromoni per il monitoraggio o per il controllo diretto con il ricorso alla confusione sessuale. Quest’ultima, rilasciando nel campo coltivato un analogo sintetico del feromone della femmina, mira ad impedire o ritardare l’incontro tra i sessi, riducendo così la deposizione di uova fertili e, di conseguenza, il numero di individui della generazione successiva di un dato insetto dannoso. In viticoltura le prime esperienze di lotta tramite la confusione sessuale sono state portate avanti contro la tignoletta della vite (Lobesia botrana), ad oggi l’efficacia del trattamento ha portato ad una diffusione su larga scala su tutto il territorio nazionale di questo metodo di lotta non solo per la L. botrana ma anche per altri insetti dannosi del vigneto, un tempo ritenuti di importanza secondaria, come il Planoccoccus ficus della famiglia degli Pseudococcidi e un altro lepidottero la Cryptobables gnidiella. Questi due insetti insieme alla tignoletta, rappresentano la preoccupazione principale dei viticoltori del litorale maremmano. La loro crescente diffusione e l’aumento della superficie.
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